IMMIGRAZIONE: "L'EFFETTO AYLAN" SUI GIORNALI È DURATO UNA SETTIMANA
di Matteo Bartocci
Il Manifesto, 10 novembre 2015
European Journalism Observatory. Una ricerca condotta sulle testate di 8 paesi europei ha dimostrato che l'uscita della foto del piccolo siriano morto a 3 anni sulla spiaggia di Bodrum ha "spostato" la cronaca a favore degli immigrati. Ma soltanto per una settimana. A fine settembre, anzi, gli articoli critici con l'Europa sull'immigrazione sono aumentati in tutti giornali esaminati.
La prima ricerca sulla copertura giornalistica dell'immigrazione nell'Ue dimostra che la foto del piccolo Aylan Kurdi (2 settembre 2015) ha effettivamente spostato in senso favorevole ai rifugiati la cronaca. Ma tale effetto, appunto, ha avuto durata limitata: dopo poco più di una settimana dalla tragedia di Bodrum, i giornali hanno continuato a raccontare la crisi europea dell'immigrazione esattamente come prima, peggio di prima. Infatti, alla fine di settembre, tutti i giornali esaminati riportavano notizie meno positive verso i profughi rispetto a un mese prima.
La ricerca - la prima di questo genere - è stata condotta dall'Ejo, European Journalism Observatory. I ricercatori hanno preso in esame testate di 8 paesi europei (Lettonia, Gb, Germania, Polonia, Italia, Repubblica Ceca, Portogallo e Ucraina) rappresentative di varie posizioni (per l'Italia sono stati considerati il Giornale, Repubblica e Corsera) e hanno catalogato gli articoli sull'immigrazione usciti due giorni prima e due giorni dopo alcune date chiave del mese di settembre: morte di Aylan Kurdi (2 settembre), reintroduzione dei controlli alle frontiere della Germania (13 settembre),
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