PERMESSO DI SOGGIORNO TROPPO COSTOSO, LA CORTE UE BOCCIA L'ITALIA. "TASSA ODIOSA"
L'Ue, dando ragione a Inca e Cgil, impone al governo italiano di rimettere mano alla tassa per il rinnovo che va dagli 80 ai 200 euro. "Le politiche punitive contro gli immigrati non devono e non possono prevalere"
da: www.agenzia.redattoresociale.it - 02 settembre 2015 - 15:19
Roma - Chiedere da 80 a 200 euro agli immigrati per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno è troppo. La tassa imposta loro dall’Italia è “sproporzionata” e contraria ai principi dell’Unione Europea. Dalla Corte di Giustizia dell’Ue arriva la bocciatura della tassa sui permessi. Dando ragione a Cgil e Inca, l'Ue costringerà il governo a rimettere mano alla tassa.
In particolare, la Corte ha stabilito che il “contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno” introdotto dall’Italia nel 2010 cozza con la direttiva 2003/109/CE sui “soggiornanti di lungo periodo”. Chiedere così tanti soldi agli immigrati regolari potrebbe infatti ostacolare il loro accesso alla carta di soggiorno.
“Gli Stati membri – sottolinea la corte - sono legittimati a subordinare il rilascio dei permessi di soggiorno alla riscossione di contributi ma questi non devono avere né per scopo né per effetto di creare un ostacolo al conseguimento dello status di soggiornante di lungo periodo”. E invece l’attuale contributo chiesto dallo Stato italiano “può rappresentare un ostacolo alla possibilità per i predetti cittadini dei paesi terzi di far valere i diritti conferiti loro dalla direttiva”.
“Grande e importante risultato è quello conseguito oggi dalla Cgil e dall'Inca nel contrasto delle politiche discriminatorie verso gli immigrati - si legge in una nota - . La giustizia europea, nell'accogliere il nostro ricorso al Tar del Lazio offre,
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