PROFUGHI, IN EMERGENZA È ANCHE LA POLIZIA
Da rassegna.it 15/06/2015
Il Silp Cgil all'attacco: il peso della stituazione creatasi a Ventimiglia con la chiusura della frontiera francese ai migranti non può ricadere sulle autorità di pubblica sicurezza. Scontiamo gli effetti della spending review sulla città di confine
"Quanto sta accadendo alle frontiere marittime francesi presagisce un fallimento da parte delle politiche europee; ciononostante siamo ancora in tempo per fornire risposte sul delicato versante dell'accoglienza ma tutti, nessuno escluso, devono fare la propria parte senza agitare, pericolosamente, lo spauracchio della minor sicurezza come se, un simile fenomeno, riguardasse solamente il nostro Paese". Sono le parole di Daniele Tissone, segretario generale del Silp, il sindacato dei lavoratori di polizia della Cgil.
Secondo Tissone, "serve al Paese una politica che non sia strumentale ma, al contrario, capace di coniugare aspetti umanitari a questioni importanti come il diritto alla sicurezza per i cittadini. E una simile condizione - conclude il segretario del Silp Cgil nazionale - si può realizzare solamente in presenza di uno sforzo comune che deve andare oltre gli interessi particolari del momento individuando, in un periodo medio-lungo, politiche nazionali ed europee capaci di fornire risposte all'esodo in atto che, qualsiasi organo di polizia, non sarà mai in grado di dare, oggi a Ventimiglia come, nel futuro, in qualsiasi luogo del mondo".
Alle parole di Tissone fanno eco quelle di Roberto Traverso, segretario genovese del Silp Cgil, rilasciate alla testata locale "Primocanale". "La situazione è difficile - spiega Traverso - gestita male, e tra l'altro sono stati portati a Ventimiglia molti agenti, lasciando, ad esempio, scoperto il territorio genovese. Una gestione miope del Governo, anche perché Ventimiglia è stata particolarmente colpita dalla spending review che sta mettendo in ginocchio la pubblica sicurezza". "Questa - conclude Traverso - è una fase acuta ma non è un fulmine a ciel sereno". E infine l'affondo su Alfano: "Deve essere sfiduciato, fa più politica che il ministro".
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