MOSCHEE, LA LEGGE "ESCLUDE" L'ISLAM. SCONTRO IN REGIONE
venerdì
23/01/2015
CORRIERE DELLA SERA MILANO
Scontro in Regione
Testo approvato in Commissione, rischio ricorsi
Il Pd: foga antimusulmana.. Lega e Fi: regole chiare

Una legge pensata per disciplinare attraverso regole urbanistiche più severe la nascita di nuove moschee. Con il paradosso però che le norme indicate non si applicherebbero ai centri islamici. E ancora polemica in Regione. Il già contestato provvedimento in materia di luoghi di culto, «bocciato» per tre volte dall'ufficio legislativo dello stesso Pirellone per alcuni aspetti a rischio di costituzionalità, si arricchisce di un nuovo aspetto quantomeno controverso. La versione definitiva del testo, approvata ieri dalla Commissione e che arriverà in aula martedì per il via libera definitivo, fa infatti riferimento esclusivamente a quei culti che abbiano sottoscritto un'intesa con lo Stato italiano (e l'Islam non l'ha mai fatto), che abbiano una «presenza diffusa, organizzata e consistente», che abbiano statuti che «esprimano il carattere religioso delle loro finalità istituzionali», e che infine abbiano stipulato «una convenzione ai fini urbanistici» con il Comune.
Norme più severe per tutti, insomma, tranne che per gli islamici, a cui la possibilità di realizzare luoghi di culto viene
di fatto preclusa in partenza. «Il risultato - osserva allora Jacopo Scandella del Pd - è che nella foga anti moschea il centrodestra finisce per applicare le restrizioni alle chiese cristiane protestanti, ai templi buddisti e alle sinagoghe».
Eccole, comunque, le nuove regole: telecamere all'esterno collegate con la questura, parere preventivo di polizia e residenti, aree parcheggi grandi almeno due volte la superficie dell'edificio e obbligo per i Comuni di procedere a valutazione ambientale strategica (Vas).
Soddisfatti gli esponenti della maggioranza. «Oggi il centrodestra ha dimostrato che in Italia c'è ancora qualcuno che non si è sottomesso all'Islam. Combatteremo anche per coloro che invece si sono già arresi», commenta il capogruppo leghista Massimiliano Romeo. «II nostro dovere è tutelare i cittadini, qualsiasi religione professino. Per questo, valutando le condizioni attuali e le proposte inaccettabili presentate finora, abbiamo deciso di fissare regole chiare», aggiunge Fabio Altitonante di Forza Italia: «A Milano, poi, è anche una questione urbanistica. Oltre alla necessaria distanza da altri luoghi di culto, si è pensato, ad esempio, ai problemi con parcheggi, collegamenti, viabilità? Il Comune adesso dovrà attenersi a criteri precisi». Il Movimento Cinque Stelle annuncia battaglia in aula: «E’ un pastrocchio urbanistico dice Eugenio Casalino -. Oltre a una pregiudiziale di costituzionalità, proveremo a scardinare il dispositivo attraverso gli emendamenti».

Andrea Senesi
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