L'UE CERCA UNA SOLUZIONE COMUNE
di Anna Maria Merlo
Il Manifesto, 1 settembre 2015
Derive d'Europa. Divisa tra chi vuole le frontiere e chi cerca di distribuire equamente i profughi, Bruxelles indice un vertice straordinario sull'immigrazione. Con un nuovo giro di vite sui migranti economici.
L'Europa cerca una risposta al dramma dei migranti, sempre cercando il difficile equilibrio tra "umanità" - il termine, finora assente, è di nuovo utilizzato in queste ore da diversi dirigenti politici, Merkel ma anche in Francia - e "fermezza", cioè qualche soluzione per i rifugiati e chiusura decisa verso l'emigrazione economica. La paura dell'estrema destra continua a paralizzare.
Su richiesta di Francia, Germania e Gran Bretagna, la presidenza lussemburghese del Consiglio europeo ha convocato per il 14 settembre un vertice straordinario sul dramma dei migranti. In Europa, come ha ammesso ieri Angela Merkel, non ci si può nascondere che "c'è un clima teso" su questo problema, con profonde divisioni, tra nord e sud, tra est e ovest, mentre nei fatti ognuno fa da sé, cercando di scaricare il "fardello" sul vicino.
Ieri, a Calais, uno dei luoghi simbolici della paralisi europea, due membri della Commissione, il vice-presidente Frans Timmermans e il responsabile delle migrazioni, Dimitris Avramopoulos, si sono incontrati con il primo ministro francese, Manuel Valls (per la prima volta a Calais da quando è a Matignon), Bernard Cazeneuve (Interni) e Harlem Desir (Affari europei). Timmermans ha fatto qualche constatazione di buon senso: "i flussi migratori continueranno, nessuno può nascondersi, abbiamo bisogno di tutti". E ha ricordato che "le cifre restano gestibili per un continente di 500 milioni di abitanti".
Gli ultimi dati di Frontex sono di 340mila arrivi quest'anno. Timmermans ha anticipato quello che verrà discusso al vertice del 14 settembre: prima di tutto, la Commissione presenterà una lista dei cosiddetti "paesi sicuri", cioè la Ue ormai ha preso la strada di dividere i migranti in due grandi categorie, i rifugiati, a cui non si può negare ospitalità e tutti gli altri, che vengono spinti da ragioni economiche. Cazeneuve ha affermato che a Calais, dove sono accampate almeno 3mila persone, tra cui anche centinaia di minorenni, il 60% sono arrivati fin qui per "ragioni economiche".
La Commissione, spinta dalla crescita della xenofobia nell'Unione europea, presenterà così "altre proposte per garantire il ritorno effettivo e rapido" di questi migranti indesiderati, perché "i paesi europei non sono abbastanza efficaci". Valls ha anche evocato la possibilità di un'apertura di un centro di "prevenzione delle partenze" in Niger e ha invitato a riflettere su un "dispiegamento di guardie alle frontiere" esterne della Ue.
Per i rifugiati, la Ue dovrà arrivare a un "sistema unificato di asilo,
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