PROFUGHI, 100MILA ARRIVI IN ITALIA NEL 2015, SOLO 16MILA LE DOMANDE ACCOLTE
di Guido Ruotolo
La Stampa, 26 agosto 2015
Il governo: numeri in linea con quelli dell'anno scorso. Di dieci che ne arrivano, quattro chiedono lo status di rifugiati. Di tutte le domande presentate dal primo gennaio di quest'anno, ne sono state esaminate il 75%. E del totale esaminato, solo poco meno della metà ha ottenuto la protezione umanitaria. Ma tutti gli altri dove sono finiti? Secondo i dati del Dipartimento immigrazione e diritti civili del Viminale, fino al 21 agosto sono state presentate 44.784 richieste di asilo, a fronte di 110.136 arrivi (al 25 agosto). E finora delle 33.834 richieste esaminate, solo 15.666 sono state accolte contro le 16.921 respinte.
Mettendo a confronto i dati tra gli sbarchi e le domande di protezione umanitaria, colpisce la "scomparsa" di intere etnie. La grande crisi umanitaria arriva dal Medio Oriente, da Turchia, Libano e Grecia. Popoli in fuga dalla guerra e dalle violenze (siriani e iracheni). In queste ore Germania e Francia si interrogano sulla necessità di introdurre un sistema unificato per il diritto d'asilo mentre dalla Commissione Juncker cominciano a chiedersi se sia il caso di rivedere il piano delle 40.000 "ricollocazioni" di siriani ed eritrei sbarcati in Italia e Grecia.
In meno di due anni quasi 300mila migranti sono arrivati da noi dalla Libia, soprattutto. Popoli ed etnie arcobaleno. Dall'Africa subsahariana a quella centrale. Dal primo gennaio quasi trentamila eritrei, ottomila somali, settemila sudanesi, tredicimila e passa nigeriani. E poi i ghanesi, i maliani, i senegalesi. Ma dove sono finiti i siriani?
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