COME AFFRONTARE L’ONDATA DI PROFUGHI
da: www.lavoce.info - 01.09.15
Maurizio Ambrosini
L’Europa sembra avere capito che occorre cooperare per gestire il dramma dei migranti. La soluzione al problema va cercata facendo dell’asilo una politica comunitaria per cui i vari paesi dovrebbero ricevere aiuti europei in proporzione al numero delle persone accolte.
I profughi e le loro vicissitudini sono stati i maggiori protagonisti delle cronache estive e non sembra vicino il giorno in cui usciranno dalle prime pagine dei giornali. Se le tragedie e le vite perdute sono un triste elemento di continuità, la novità principale dell’estate è la scoperta che il fenomeno non riguarda solo l’Italia. Gli arrivi per mare interessano anche la Grecia, mentre altri flussi seguono rotte terrestri, risalendo attraverso la Bulgaria, la Macedonia, la Serbia, l’Ungheria verso i paesi dell’Europa settentrionale. In primis la Germania, che ha dato in questi giorni un importante segno di responsabilità umanitaria: malgrado 200 attacchi contro gli immigrati dall’inizio dell’anno, la cancelliera Merkel ha annunciato che tutti i profughi siriani giunti nel paese riceveranno lo status di rifugiati. Proprio oggi è stato convocato un vertice tra i due maggiori partiti, Cdu e Spd, su come organizzare i percorsi d’integrazione dei rifugiati dopo la prima accoglienza. Va aggiunto che la Germania ha già ricevuto circa 250 mila domande di asilo dall’inizio dell’anno, 547 mila dal 2011 contro circa 150 mila dell’Italia (fonte: New York Times). La retorica dell’Europa sorda e indifferente andrebbe quanto meno circostanziata.
I paesi che fanno muro
In senso opposto si sono invece mossi altri governi. Il Regno Unito vuole bloccare a tutti i costi gli accessi sul suo territorio, individuando Calais come il campo di un’impari e disonorevole battaglia contro le persone in cerca di asilo. I governi ungherese e bulgaro al dramma dei profughi intendono rispondere con la costruzione di nuovi muri. Una tecnologia antica e rudimentale, che oggi come ieri serve a dividere noi e gli altri. Pensavamo che in Europa con la caduta del muro di Berlino l’epoca dei muri fosse finita, invece ne sorgono degli altri. Non più però per frenare la fuga delle persone verso la libertà,
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