L'INFERNO DEI PROFUGHI SULLA ROTTA DEI BALCANI, TRA PESTAGGI E RESPINGIMENTI
Rapporto di Amnesty international. Da gennaio del 2014 sono morte 150 persone. "Fuggono da guerre e persecuzioni facendo un viaggio della speranza per trovare sicurezza in Europa ma si trovano solo vittime di abusi e alla mercé di un sistema di asilo fallito"
www.redattoresociale.it del 07 luglio 2015

MILANO – Non si muore solo attraversando il Mediterraneo. È fatale anche la via a piedi, lungo i Balcani occidentali: una strada che secondo l'Unhcr è stata intrapresa da oltre 35 mila migranti, in maggioranza da Siria, Afghanistan, Somalia ed Eritrea. I decessi accertati dal rapporto di Amnesty International "I confini dell'Europa: violazioni contro migranti e rifugiati in Macedonia, Serbia e Ungheria" sono 150: 123 le persone annegate, tra cui 17 bambini, nelle acque tra Turchia e Grecia dall'inizio del 2014, per una traversata di poche miglia che costa 100 euro a persona e ventiquattro persone sono morte mentre camminavano lungo la ferrovia. Il rapporto di Amnesty International, basato su 100 interviste ai profughi dei centri di accoglienza dei Paesi attraversati dalla rotta, evidenzia l'imperdonabile ritardo nella legislazione sull'asilo dell'area balcanica. Nel 2014 in Macedonia solo 10 persone hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato. Tra il 2008 e il 2014 in sei in Serbia (quattro nel 2015) a cui si sono aggiunte 12 richieste accordate di protezione sussidiaria. Eppure in Macedonia le richieste di asilo sono state 1.249: in otto casi su dieci il migrante non ha atteso nemmeno il verdetto. In Serbia la forbice è ancora più ampia: le richieste di asilo del 2014 sono state 16.490 ma i richiedenti ancora nel Paese sono 1.350.
I migranti non si fermano. Nonostante il bassissimo numero di forme di protezione accordate ai migranti, il numero dei transiti è molto alto. Nel 2014 sono stati 21 mila ad uscire dalla Grecia per entrare in Macedonia e addirittura oltre 60 mila a passare dalla Serbia all'Ungheria (+2.

segue >1|2
Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies