IUS SOLI,"COMPROMESSO AL RIBASSO":SI RESTRINGE LA PLATEA DEGLI AVENTI DIRITTO
La prossima settimana il voto in aula. Introdotto il requisito della carta di “lungo soggiorno” per i genitori e il superamento con successo della scuola primaria. La relatrice Fabbri: “Accordo che ci aiuterà a portare a casa il testo”. Sul piede di guerra le associazioni: “Criteri discriminanti”
www.redattoresociale.it - 24 settembre 2015
ROMA – “Il testo sarà in aula lunedì: stavolta è davvero la volta buona. Abbiamo lavorato bene e credo proprio che porteremo a casa la nuova legge sulla cittadinanza”. Marilena Fabbri, deputata Pd e relatrice del testo di riforma della legge sulla cittadinanza 91/92 non nasconde il suo entusiasmo per l’intesa raggiunta con il Nuovo centro destra. Un accordo sul testo che permette così di spianare la strada all’approvazione definitiva della nuova legge per diventare italiani, dopo mesi di discussioni e strappi. E che si fonda, in particolare, su alcuni emendamenti che modificano l'impianto iniziale.
Ius soli: non basta la residenza legale, i genitori devono avere il permesso di soggiorno a tempo indeterminato.
Il cambiamento più importante introdotto nel testo è quello proposto da Ncd e riguarda il requisito del permesso di soggiorno Ce per lungo soggiornanti (ex carta di soggiorno) per i genitori dei bambini che nascono sul suolo italiano e che vogliono chiedere la cittadinanza, secondo il criterio dello ius soli. Il titolo di soggiorno è a tempo indeterminato che può essere richiesto solo da chi possiede un permesso di soggiorno in corso di validità da almeno 5 anni. Deve essere, inoltre, dimostrata la disponibilità di un reddito minimo non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale e la non pericolosità sociale del cittadino straniero per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. “Nella prima stesura del testo avevo ipotizzato il requisito della residenza legale – spiega Fabbri – durante la discussione, invece, si è ritenuto che fosse più opportuno introdurre il permesso di soggiorno di lunga durata, di cui il genitore deve essere in possesso, o almeno aver fatto domanda, prima della nascita del figlio.
E’ chiaro che questo restringe la platea – continua Fabbri - ma si è ritenuto che il requisito garantisse maggiormente il rispetto del radicamento della famiglia sul territorio italiano e che si trattasse di una presenza più di prospettiva,
segue >1|2|3
Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies