INPS CONDANNATA 29 VOLTE PER L'ASSEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE

Ieri l'ultima sentenza dalla Corte d'Appello di Milano. L'ente previdenziale non vuole riconoscere gli arretrati per il primo semestre del 2013: in totale 15 milioni di euro. Ma sta perdendo tutte le cause nei tribunali
30 gennaio 2015
MILANO - Con la sentenza della Corte d'Appello di Milano di ieri l'Inps è alla 29esima condanna, subita nei tribunali di mezza Italia, per il mancato riconoscimento alle famiglie straniere con più di tre figli dell'assegno di sostegno nel primo semestre del 2013. Per l'ente previdenziale sono circa 15 milioni di euro, per ciascuna delle famiglie straniere numerose si tratta in totale di 940 euro. La vicenda risale al settembre del 2013, quando è entrata in vigore la legge n.97/2013 che riconosce questo contributo, concesso dai comuni e pagato dall'Inps, anche agli stranieri con il permesso di soggiorno di lunga durata. L'altro requisito (che vale anche per gli italiani) è il reddito Isee annuo inferiore a 25.108 euro. L'Inps nel novembre del 2013 aveva emanato una circolare (la numero 5215), con la quale informava i Comuni che il diritto non poteva essere esteso al primo semestre 2013 perché non c'era la copertura finanziaria (appunto i 15 milioni di euro). Alcune famiglie hanno fatto ricorso, sostenute da due associazioni: Asgi e Avvocati per niente. Ieri la Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna in primo grado, del maggio dell'anno scorso, del ricorso presentato da M.N., immigrato marocchino residente nel capoluogo lombardo.
L'effetto di questa battaglia legale tra famiglie straniere e Inps è che alcune riescono a presentare domanda e ottenere gli arretrati, altre no. Dipende dalla loro tenacia, dal comune in cui risiedono (alcune amministrazioni girano la richiesta altri no) e dall'esistenza o meno di associazioni o patronati disposti ad aiutarle. "Si è creata una situazione di totale disordine -scrivono nella nota difensiva gli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri che hanno curato la causa dell'immigrato marocchino, sostenuto dalle associazioni Avvocati per niente e Asgi-. Una situazione che qualunque ente pubblico dovrebbe aborrire in quanto gravemente lesiva dei principi di certezza del diritto e onerosa per le stesse amministrazioni". Tra l'altro, il 4 agosto dell'anno scorso l'Inps ha inviato ai comuni una nuova circolare in cui comunica che riconosce gli arretrati del primo semestre 2013, ma "fermo restando la verifica dei successivi gradi di giudizio". Una circolare che non risolve la vicenda, ma probabilmente aggiunge confusione. (dp)
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