ECCO LE NUOVE REGOLE PER IL RICONOSCIMENTO E LA REVOCA DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE
Da: www.stranieriinitalia.it
Mercoledì 11 marzo 2015
Presentazione e iter delle domande d’asilo, commissioni nazionale e territoriali, Centri di accoglienza. Pubblicato il regolamento sulle procedure
Roma – 11 marzo 2015 - La crisi economica e i conflitti in Africa e Medioriente hanno cambiato profondamente i flussi migratori verso l’Italia. Arrivano sempre meno persone in cerca di lavoro, sempre più profughi in fuga da guerre e persecuzioni.
È quindi importante la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “Regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale”, in vigore dal prossimo 20 marzo, che ha recepito alcune delle proposte formulate dal “Tavolo nazionale asilo” coordinato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che riunisce enti ed associazioni di tutela che operano in questo settore.
Il regolamento spiega ad esempio come si presenta la domanda di protezione internazionale, l’istruttoria e l’esame, con il colloquio davanti alla Commissione Territoriale. L’iter si può concludere con il riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria, oppure con un rigetto, contro il quale il richiedente può presentare ricorso. In caso di rigetto, se la Commissione ritiene che sussistono gravi motivi di carattere umanitario , può chiedere comunque al questore il rilascio di un permesso di soggiorno biennale al cittadino straniero.
Le Commissioni Territoriali (al massimo venti in tutta Italia, ma con la possibilità di articolarle anche in trenta sezioni) hanno componenti designati in base alle esperienze acquisite nel settore dell'immigrazione e dell'asilo o in quello della tutela dei diritti umani, per i quali sono previsti corsi di formazione e aggiornamento. Sono coordinate dalla Commissione Nazionale per il diritto d‘asilo, che tra le altre cose decide sulla cessazione o la revoca della protezione internazionale e cura un opuscolo da consegnare ai richiedenti asilo che spiega tutta la procedura e i loro diritti e doveri e fornisce altre informazioni utili.
Ci sono poi disposizioni sui Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA), strutture “aperte” dalle quali i richiedenti asilo possono uscire durante il giorno e nelle quali possono entrare parlamentari, rappresentanti delle organizzazioni umanitarie, avvocati e, se autorizzati, anche sindaci e giornalisti, così come familiari e altre persone che ne facciano richiesta. Offrono vitto e alloggio, ma anche servizi di informazione, orientamento legale e supporto psicologico, assistenza medica, attività ricreative, di studio (corsi di lingua italiana) e spazi per le attività di culto.
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