L'ELDORADO È IL NORD EUROPA
di Vladimiro Polchi
La Repubblica, 7 luglio 2015
"In Europa non tutti i paesi sono uguali. In Scandinavia, chi arriva dalla Siria, ha facilmente un posto dove dormire, la possibilità di studiare e avere un lavoro". Tareq, 27 anni, ha lasciato Damasco subito dopo la laurea per evitare l'arruolamento obbligatorio. Oggi è rifugiato in Italia. A prendersi cura di lui è il Centro Astalli. Nelle sue parole la spiegazione della "fuga" di molti richiedenti asilo dall'Italia. Direzione? Nord Europa.
La mappa dei flussi. Sì, perché la mappa dei flussi migratori è in continua evoluzione. Ci sono i "paesi fabbrica", i "paesi corridoio" e i "paesi meta". Vecchie e nuove rotte si avvicendano, con gli arrivi via terra a farla sempre più da padrone. È l'onda dei profughi: un flusso imponente di migranti in viaggio costante da sud a nord. Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale le persone costrette alla fuga nel mondo hanno infatti superato quota 50 milioni (a metà del 2014 se ne registravano già 56,7). Gli overstayers. A tracciare le rotte dei migranti è l'ultimo rapporto Frontex (Agenzia europea per il controllo delle frontiere). Intanto, va detto che la maggioranza di chi arriva in Europa sceglie la via più sicura: "La principale porta d'ingresso - scrivono gli analisti di Frontex - sono gli aeroporti internazionali. Gran parte di chi risiede illegalmente in Europa, originariamente è entrato con un visto il cui periodo di validità ha poi superato i limiti". Li chiamano overstayers: sono tutti quegli stranieri che arrivano regolarmente nel paese con un visto turistico e ci restano illegalmente anche dopo la scadenza. Le sette rotte. Frontex indica sette rotte principali dirette verso l'Europa.
La "Western African route" è il percorso via mare che va dai Paesi dell'Africa occidentale (Senegal e Mauritania) verso le isole Canarie: qui i numeri sono bassissimi. Crescono invece sulla "Western Mediterranean route", che indica sia il passaggio via mare dal Nord Africa alla penisola iberica,
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