OPERAZIONE SOPHIA: L’EUROPA CONTRO IL TRAFFICO DEI MIGRANTI
Scritto da Michele Taufer
www.cesi-italia.org - 3 dicembre 2015
La situazione geopolitica del Mediterraneo, caratterizzata dalla presenza di numerosi fattori destabilizzanti, ha nuovamente accresciuto e riportato al centro dell’attenzione internazionale questo mare che ricopre un ruolo di vitale importanza, in primis, per il nostro Paese. Le primavere arabe sono ormai andate incontro ad un freddo inverno e il collasso dello Stato libico rappresenta un caso emblematico in questo senso: la disgregazione dell’autorità politica di Tripoli, oltre che generare pesanti ripercussioni in tema di sicurezza interna per la Libia, ha naturalmente anche dei risvolti negativi in ambito marittimo, destabilizzando e andando a minacciare quelle che sono le linee di comunicazione marittima (SLOC) del Mediterraneo. Analizzando meglio lo scenario, poi, alcune delle fazioni libiche in lotta tra loro, hanno trovato nella tratta degli esseri umani un business altamente remunerativo. A titolo d’esempio, basti pensare come la tratta dei migranti va a costituire circa il 35% del PIL della martoriata Libia. Il fenomeno migratorio di massa è pertanto diventato negli ultimi anni, oltre che un problema di tipo umanitario, anche un rischio per la sicurezza e la stabilità del bacino del Mediterraneo e dei Paesi che vi si affacciano, così come nel complesso per l’intera Unione Europea.

In risposta a questa sfida, il Consiglio dell'Unione Europea, su proposta dell’Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, ha deciso, la scorsa primavera, di reagire di fronte alle continue tragedie del mare e di porre fine al lucroso sfruttamento della disperazione umana da parte di trafficanti e contrabbandieri senza scrupoli. Il 22 giugno 2015, il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, ha pertanto dato il via all’operazione EUNAVFOR MED, ribattezzata poi a fine ottobre “EUNAVFOR MED operazione Sophia”. L’azione militare lanciata dall’Unione Europea non va a configurarsi come un’operazione di soccorso in alto mare ne tanto meno come un blocco navale ai danni libici, anche se naturalmente il soccorso dei naufraghi rimane una priorità per i vascelli coinvolti nelle operazioni. Lo scopo di EUNAVFOR MED è, invece, quello di degradare e smantellare il modello di business che sta alla base dello sfruttamento del fenomeno migratorio. Al fine di raggiungere gli obbiettivi preposti sono state istituite quattro distinte fasi operative. La prima fase, partita a fine giugno, prevedeva che il dispositivo navale focalizzasse la sua attività verso l'individuazione e il monitoraggio delle reti di trafficanti e scafisti grazie all’opera di raccolta informativa, sorveglianza e intelligence (ISR) svolta,
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