MIGRANTI, LA “MARCIA DEGLI SCALZI” DIVENTA NAZIONALE: 35 LE CITTÀ ADERENTI
Domani la presentazione dell’iniziativa dell’11 settembre a Venezia e in tutta Italia, che in pochi giorni ha registrato l’adesione di moltissime associazioni, artisti, politici, religiosi. Il regista Andrea Segre spiega l'origine dell’idea e avverte: non può restare un atto simbolico
www.redattoresociale.it/ - 08 settembre 2015
ROMA – Scalzi come chi ha perso tutto. In marcia come le migliaia di profughi che si sono incamminati a piedi dall’Ungheria al confine con l’Austria, dimostrando nei fatti che i muri e le frontiere si possono abbattere pacificamente.
Si svolgerà venerdì in tutta Italia la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”: un’iniziativa in solidarietà con i richiedenti asilo che bussano alle porte dell’Europa, lanciata d un gruppo di artisti e attivisti (Andrea Segre, Giulio Marcon, Ascanio Celestini e Gianfranco Bettin) al Festival del cinema di Venezia, diventata in poche ore una vera e propria manifestazione nazionale. Sono 35 le città che hanno aderito all’iniziativa, da Milano fino a Pozzallo. Tantissime anche le adesioni che portano la firma di associazioni da sempre al fianco dei migranti, c’è gran parte del mondo cattolico e non mancano le sigle sindacali, con Susanna Camusso, che ha assicurato la sua presenza al lido, al fianco di Nichi Vendola. Presenti, insieme a una corposa rappresentanza di migranti, anche diversi artisti, uomini e donne del mondo cattolico e parlamentari di diversi schieramenti politici. I nomi e i dettagli sullo svolgimento saranno resi noti domani in una conferenza stampa a Roma, al termine della quale una delegazione di organizzatori sarà ricevuta dalla presidente della Camera Laura Boldrini. L'appuntamento principale resta comunque venerdì 11 alle 17 in piazza Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia. In contemporanea in molte altre città d’Italia.
“Non so bene cosa ci aspettassimo quando abbiamo lanciato l’iniziativa, che oramai è diventata nazionale – sottolinea Andrea Segre,
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