MIGRANTI, “IN ITALIA NESSUNA EMERGENZA. PIÙ CONTROLLI SUI GESTORI DEI CENTRI”
Intervista a Mario Morcone, capo dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno. “Stiamo gestendo l'accoglienza in maniera degna e monitoriamo con attenzione per evitare nuovi casi di illegalità”. Omicidio Palagonia: “I delinquenti sono delinquenti, stranieri o italiani che siano”
da: www.agenzia.redattoresociale.it/ 01 settembre 2015
ROMA – A Budapest è stata una giornata di forte tensione, dopo che le autorità ungheresi hanno chiuso la stazione ferroviaria impedendo a centinaia di migranti di partire verso Austria e Germania. Ma è tutta la "rotta balcanica" percorsa da migranti e rifugiati che sta vivendo da settimane situazioni di straordinaria concitazione e difficoltà. E l'Italia? Pur essendo il paese del Mediterraneo da anni più interessato dai flussi migratori via mare, l'Italia "non vive una situazione di emergenza", sostiene il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell'Interno.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione mondiale dell’immigrazione sono 114 mila i profughi arrivati sulle coste italiane dall’inizio dell’anno. Un dato in crescita ma sostanzialmente in linea con lo scorso anno. In questa intervista a Redattore sociale, Morcone spiega anche come l’Italia si sta riorganizzando per gestire l’accoglienza e far fronte alle richieste che arrivano dall’Europa sull’identificazione dei migranti che transitano nel nostro paese.
Prefetto Morcone, sull’immigrazione l’Italia è in una situazione di emergenza?
Ho sempre negato la parola emergenza e continuo a farlo. Per quanto riguarda gli arrivi i numeri sono esattamente gli stessi dell’anno scorso, ci saranno mille, duemila persone in più, quindi probabilmente arriveremo a fine anno con un bilancio di circa 180mila, 170mila persone sbarcate, in linea con lo scorso anno e con la pianificazione che come ministero avevamo già fatto. Non discuto che questa sia una difficoltà per il paese, ma grazie al rapporto forte che abbiamo con i sindaci e con i comuni la stiamo gestendo correttamente. Lo stesso vale per l’accoglienza per cui utilizziamo criteri ordinari, facciamo delle gare ordinarie che seguono il codice degli appalti, non abbiamo mai utilizzato il decreto della protezione civile, non abbiamo mai fatto una dichiarazione di emergenza. Di certo c’è una difficoltà, abbiamo una pressione migratoria molto forte, ma abbiamo scelto di gestire questa difficoltà in maniera non emergenziale. E, a mio avviso, ci stiamo riuscendo in maniera assolutamente degna. Al momento abbiamo in accoglienza più di centomila persone,
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