IUS SOLI, CI VORRA' UN SOGGIORNO LUNGO PER LA CITTADINANZA
di Ilario Lombardo
La Stampa, 29 settembre 2015
Soltanto un compromesso nella maggioranza: non basterà che il genitore sia in Italia da 5 anni.
"È vero, è un compromesso" risponde Marilena Fabbri, Pd, relatrice del disegno di legge sullo ius soli. Celeste Costantino di Sei dice di più, parla di "compromesso al ribasso". "Certo, per noi di sinistra, lo è - continua Fabbri - Ma le leggi non si fanno da soli, soprattutto con una maggioranza così diversa. Sta di fatto che alla fine ci saranno persone che questo diritto potranno rivendicarlo".
Ieri alla Camera è iniziata la discussione in aula sul ddl che introduce lo ius soli in forma temperata. Cittadinanza agli stranieri e unioni civili sono la dote che Matteo Renzi deve portare alla parte di sinistra dell'elettorato. Il Pd spera di incassare l'ok della Camera entro ottobre, prima che dal Senato arrivi la legge di Stabilità. Il tempo c'è e le posizioni sono abbastanza chiare. Contrarissima la Lega Nord, contraria, ma senza troppa convinzione, Forza Italia. Tutti gli altri dovrebbero votare a favore dello ius soli.
Con qualche distinguo. Questa mattina Sel sarà accanto alle 24 associazioni (tra le quali Libera, Acli, Arci, Caritas, Cgil) promotrici della campagna "L'Italia sono anch'io" che nel 2013 ha portato a due proposte di legge di iniziativa popolare: "Un testo di riforma della cittadinanza molto meno restrittivo di quello ora in discussione" spiega il vicepresidente Arci Filippo Miraglia. Il provvedimento all'esame prevede una versione soft dello ius soli
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