UNIONE EUROPEA: NELLA BOZZA DEL VERTICE MULTE DA 6.500 EURO PER OGNI PROFUGO RIFIUTATO
di Alberto D'Argenio
La Repubblica, 21 settembre 2015
Settimana decisiva sulle quote, si va verso un voto a maggioranza per superare il no dei paesi dell'Est. È la settimana decisiva per capire se l'Europa sarà in grado di mettere fine al caos rifugiati, ma ancora una volta all'appuntamento i governi arrivano spaccati. Per costringere il fronte dell'Est ad accettare la solidarietà tra partner, spunta l'ipotesi di far pagare alle capitali egoiste 6.500 euro per ogni richiedente asilo scaricato alle cure degli altri paesi dell'Unione.
E mentre John Kerry annuncia che nel 2017 gli Usa ospiteranno fino a 100mila rifugiati, in Europa si va verso un voto a maggioranza che metterà nell'angolo l'ex blocco sovietico, uno shock politico inevitabile dopo le scelte sul filo della xenofobia di leader come l'ungherese Orbàn.
Domani a Bruxelles si riuniscono i ministri degli interni dei Ventotto, mercoledì toccherà ai leader. Sul tavolo la proposta della Commissione di ripartire tra tutti, dopo una prima tranche di 40mila richiedenti asilo, altri 120mila migranti arrivati in Italia, Grecia e Ungheria. Contro le quote restano Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Lettonia. Scontato che questa volta, dopo il flop della scorsa settimana, si andrà al voto per mettere in minoranza i ribelli, ma per limitare i danni politici si cerca di tenere a bordo almeno Varsavia, la capitale dal peso specifico maggiore.
Ieri gli ambasciatori dei Ventotto hanno lavorato fino a tardi per limare le conclusioni del Consiglio Interni. Per permettere al governo di Ewa Kopacz di rientrare salvando la faccia in piena campagna elettorale (lo spauracchio è il ritorno al potere del partito estremista di Jaroslaw Kaczynski), verrà annacquata l'obbligatorietà delle quote: tutti saranno vincolati da) voto, anche a maggioranza, ma il numero di rifugiati siriani o eritrei che ogni governo dovrà accogliere non sarà più quello stabilito con criteri vincolanti dalla Commissione, ma sarà deciso dai ministri in una nota allegata alle conclusioni.
Anche se le cifre ricalcheranno quelle calcolate da Bruxelles, i governi contrari potranno dire ai propri elettori di non essersi fatti imporre quote dall'Unione, bensì di averle accettate volontariamente. Inoltre il blocco dell'Est eviterà il precedente di un sistema automatico vincolante in vista della battaglia di ottobre, quando Bruxelles cercherà di rendere permanente il meccanismo delle quote per emendare il regolamento di Dublino che ad oggi lascia ogni Paese da solo nel gestire i migranti
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