L'INVASIONE DEI PROFUGHI DALLA PORTA DELL'EST E IL FRIULI DIVENTA LA NUOVA LAMPEDUSA
Lunedì 25/05/2015
Da: Repubblica
Decine di arrivi al giorno, oltre duemila migranti in attesa di asilo. La rotta balcanica è sempre più battuta. E’ già emergenza
JENNER MELETTI
TARVISIO (Udine) L'auto che fa da staffetta precede il furgone di un paio di chilometri. Basta una telefonata. «Via libera, potete scaricare». Non ci sono pacchi, sul furgone. Solo uomini e ragazzi, afghani e pakistani. «Questi passeur - dice un carabiniere - si muovono come i rapinatori di banche. Se la staffetta vede un posto di blocco, fa svuotare il furgone, lasciando queste persone sulla corsia di emergenza dell'autostrada A23 o su questa strada statale 54». Fa ancora freddo, al valico di Coccau, «Troviamo questi poveretti in jeans e maglietta. Appena vedono uomini in divisa, si sbracciano, salutano, è come se dicessero: finalmente siamo qui. Prendeteci». Il valico fra l'Austria e l'Italia è il nuovo traguardo della rotta balcanica, che porta disperati dall'Afghanistan all'Iran, dalla Turchia alla Grecia, dalla Serbia all'Ungheria e poi in Austria. «In due giorni - racconta Claudio Cracovia, questore di Udine abbiamo trovato e arrestato otto passeur. Soprattutto romeni ma anche ungheresi. C'è un filiera precisa, in questo odioso traffico. Dobbiamo trovare la centrale operativa».
Non arrivano qui per caso, uomini e ragazzi che hanno viaggiato anche per due o tre anni. L'ultima tappa parte da Debrecen, in Ungheria. Qui c'è un centro di accoglienza che viene usato dai passeur come "deposito" di esseri umani. Basta caricare il furgone con 20, 30 persone, chiedere a ognuno di loro dai 200 ai 300 giuro, e si fa l'affare. Ne arrivano 50 al giorno. "Profughi: Friuli come Lampedusa", titola il Messaggero Veneto. «Chi organizza la trafila -dice Renato Carlantoni, sindaco di centrodestra di Tarvisio - non si limita a dare un passaggio. Dice ai profughi dove scendere, cosa chiedere agli uomini in divisa. Spiega i diritti di chi chiede asilo. I minori sanno che l'Italia ha il dovere di ospitarli e di istruirli. Gli adulti sanno che possono fermarsi e trovare assistenza ma
che possono anche farsi di nebbia senza che nessuno si metta sulle loro tracce. Se Tarvisio è intasato, i passeur scaricano a Gemona, ad Amaro, a Porpetto... C'è davvero una centrale che coordina questa invasione»
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