CRITICHE DELLE ONG: «DUE MILIARDI ALL'AFRICA PER TENERE I PROFUGHI FUORI DALL'EUROPA»
AVVENIRE giovedì 12/11/2015
ROMA
“Esternalizzare i confini dell'Europa”. Eccolo l'obiettivo non confessato dell'Unione europea al vertice di Malta. In cambio, un fiume di aiuti - quasi 2 miliardi - anche a governi autoritari «che sono la causa, non la soluzione dei flussi». È l'accusa di un gruppo di associazioni e ong sul summit euro-africano a La Valletta. Tra gli altri, Arci, Msf, Aoi, Cgil, Cir, le associazioni tunisine Nobel per la pace (Ugtt, Lthd) e le ong di EuroMed Rights.
Il paradosso, sottolinea il sacerdote eritreo Mussie Zerai, direttore dell'agenzia Habeshia, è che al meeting «siedono i leader di Eritrea, Sudan, Etiopia e Somalia, causa di questo esodo. Quando iniziò il processo di Kartoum, al confine tra Eritrea e Sudan fucilarono 15 ragazzi che varcavano il confine. L’Eritrea è accusata dall'Onu di crimini contro l'umanità, ma l'Ue tiene un canale aperto col regime. La verità è che è un popolo sacrificabile per un disegno geopolitico nel Corno d'Africa». Filippo Miraglia, vicepresidente Arci, dice che «dopo la foto del piccolo Aylan sulla spiaggia si sono tutti commossi, ma l'Ue sta andando in direzione opposta: contributi ai paesi africani, pari a 2 miliardi, in cambio di politiche di blocco dei flussi. Il nodo invece è come far arrivare le persone in sicurezza». Per Marco Bertotto, di Medici senza frontiere, è un vertice paradossale: «I 28 stati membri dell'Ue, che ospitano il 3% dei migranti forzati, chiederanno a 35 paesi africani che ospitano il 30% dei migranti forzati, di fare uno sforzo in più».
Preoccupato Erasmo Palazzotto (Sel) per l'«esternalizzazione dei confini». Lia Quartapelle (Pd), aggiunge: «Gli aiuti non sono lo strumento per far sì che gli altri facciano politiche che noi non siamo in grado di fare, come il controllo dei confini». (L.Liv )