MIGRANTI L'EMERGENZA CRESCE A EST
da: Il Sole24ore - lunedì 24/08/2015
Rossella Cadeo
Circa 90mila le persone ospitate a fine luglio Fondazione Moressa: spesa 2015 stimata nelle strutture dedicate, la metà in 5 Regioni a 910 milioni, analoga a quella del 2011
Il 40% ora arriva in Europa dal Mediterraneo orientale e il 30% dai Balcani
I terzo record mensile consecutivo e il triplo rispetto a un anno fa: segnalano un'escalation gli ultimi dati Frontex sugli ingressi illegali dei migranti in Europa. Oltre l00mila in luglio e poco meno di 340mila nei primi sette mesi dell'anno, mentre se ne erano contati circa 70mila in giugno, 35mila nel luglio 2014 e 283mila in tutto il 2014.
Ma il fenomeno dei richiedenti protezione non sta solo crescendo quantitativamente: sta anche slittando verso nuove vie d'accesso, sottoponendo a un'inedita pressione umana altri perimetri europei (in primis Grecia, Italia e Ungheria) e sollecitando risposte e risorse - da parte dei singoli governi e della comunità europea e internazionale - che vadano oltre la gestione dell'emergenza e le iniziative spontanee di volontariato, privati, religiosi e amministrazioni locali. Peraltro la spesa pubblica destinata dall'Italia all'accoglienza non si discosta molto dal livello del 2011 (anno analogo al periodo attuale, per flussi e scenari internazionali), con pochi effetti quindi su criticità importanti: frammentarietà e carenza delle strutture, lungaggini burocratiche. Riflessioni, queste, che scaturiscono dallo studio realizzato dalla Fondazione Leone Moressa con il sostegno di Open Society Foundation sul sistema di accoglienza in Italia e nella Ue.
Nuove vie di accesso
Il primo aspetto evidenziato dall'analisi è lo slittamento dei flussi su nuove frontiere. «Se nel 2014 la rotta del Mediterraneo centrale (ossia verso le coste italiane) includeva oltre il 60% degli ingressi nella Ue, nei primi sette mesi del 2015 la quota è calata sotto al 30%», osserva Stefano Solari, direttore scientifico di Fondazione Moressa. «Risultano infatti raddoppiati (dal 18 al 39%, a132mila) gli ingressi dal Mediterraneo orientale (in Grecia, Bulgaria e Cipro) e dai Balcani occidentali, principalmente verso l'Ungheria (dal 15 al 30"i", a 102mila)». Lo dimostrano anche le cronache recenti sugli sbarchi sulle isole greche più vicine alla Turchia (Kos o Lesbo), gli assalti ai treni in Macedonia, il filo spinato lungo i confini ungheresi.
La parte del leone di questo movimento umano ora la fanno siriani e afghani, in fuga dall'instabilità dei loro Paesi, ma ciascuna rotta ha nazionalità prevalenti. Ad esempio, dal Mediterraneo centrale (partenza coste libiche,rotta Italia o Malta), che ora è la terza porta d'ingresso in Europa, sono arrivati in sette mesi oltre 9lmila migranti, principalmente eritrei e nigeriani
segue >1|2
Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies