LA GERMANIA RICOMINCIA A BLOCCARE I SIRIANI ALLE FRONTIERE
La Stampa, 11 novembre 2015
Tornano in vigore le regole di Dublino per gli Stati europei, fatta eccezione per la Grecia. Ora i rifugiati dovranno registrarsi nel primo Paese d'arrivo. Domani vertice Ue a Malta.
Sui profughi siriani il governo di Berlino fa dietrofront e li rinvia verso i Paesi di ingresso dell'Ue, verso gli Stati di primo arrivo, secondo quando prevede il regolamento di Dublino, tranne la Grecia (in rispetto ad una sentenza della Corte Ue secondo cui Atene non garantisce gli standard minimi di accoglienza per i migranti). Un'inversione a "U" rispetto ad agosto, quando Angela Merkel annunciando che la Repubblica federale avrebbe accolto tutti i richiedenti asilo in fuga dal conflitto siriano, si era guadagnata il nomignolo di "Mutti" e la Germania era diventata la terra promessa per centinaia di migliaia.
Ma i dati record dell'Ufficio europeo per l'asilo, secondo i quali tra gennaio e ottobre in Ue sono state presentate già un milione di richieste, un quarto di queste nella sola Germania; i sondaggi che danno l'Unione di Merkel in caduta libera, mentre la destra anti-immigrati di Alternative fuer Deutschland conquista valori a due cifre; e un'Ue che arranca nel far fronte alla crisi, hanno convinto Berlino a tornare indietro sulla decisione, che in molti, anche a Bruxelles avevano additato come causa di un deciso "fattore richiamo" sulla rotta dei Balcani, dove la situazione ora potrebbe diventare davvero esplosiva.
Secondo Frontex, oltre 540mila migranti sono arrivati nelle isole greche nei primi dieci mesi dell'anno: tredici volte in più rispetto a quelli giunti nello stesso periodo, nel 2014. Nonostante il peggioramento delle condizioni meteo, a ottobre più di 150mila persone hanno viaggiato dalla Turchia alla Grecia, mentre nell'ottobre del 2014 erano stati meno di 8.
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