IL PIANO B SULL’IMMIGRAZIONE ESISTE GIÀ: TUTTE LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI
Da www.redattoresociale.it del 16 luglio 2015
Dall’accoglienza locale al regolamento di Dublino, dalle missioni in mare alle ipotesi dell’Agenda Ue, ecco un “contropiano” basato su quanto le organizzazioni del non profit dicono da tempo (spesso inascoltate) per rispondere al muro contro muro dei paesi dell’Ue
ROMA – Che la tensione sia a livello nazionale che europeo sul tema dell’immigrazione sia alle stelle ce lo dicono le parole del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha minacciato l'adozione di un "piano B" per rispondere al muro contro muro messo in pratica dai paesi oltralpe. Ma chi da tempo chiede un cambio di rotta e propone un piano di scorta rispetto alle decisioni europee sono le associazioni e le organizzazioni nazionali e internazionali che all’Europa chiedono un impegno non più prorogabile. Dai regolamenti europei all’accoglienza, dall’agenda Ue sull’immigrazione agli ingressi legali, il mondo delle associazioni chiede a gran voce soluzioni, mentre l’Unione europea temporeggia sulla strada da prendere.
Primo, superare Dublino III
Per l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) è la grande questione di questi mesi: superare un regolamento, spiega Gianfranco Schiavone, “ideologico e inefficace”, ma che volendo, qualora sia messo fuori discussione un suo accantonamento, offre piccoli spazi di azione per allargare le maglie degli ingressi.Possibilità ce ne sono, quindi, anche nel caso in cui a naufragare dovesse essere proprio l’agenda Ue, ma attenzione: tutto è lasciato all’assoluta discrezionalità degli stati. Per questo, spiega il documento dell’assemblea dell’Asgi, occorre “dare immediato avvio ad un serio processo di superamento del Regolamento di Dublino III, in quanto strumento profondamente iniquo nei confronti dei richiedenti asilo, oltre che totalmente inefficace a conseguire gli obiettivi di riequilibrio delle domande di asilo nella Ue”.
Tra le richieste avanzate dall’Asgi, soprattutto per quel che riguarda il ricollocamento e il reinsediamento, anche quella di “tenere conto in primis della volontà dei soggetti interessati”. Sul fronte dell’accoglienza interna, infine, l’Asgi chiede più coraggio alle istituzioni affinché si arrivi ad un potenziamento del sistema Sprar e ad una normativa che prevenga le possibili defezioni territoriali
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