ASGI AL MINISTERO DELL’INTERNO : LA NATURA GIURIDICA DEGLI HOTSPOTS VA CHIARITA
www.asgi.it - 22/10/2015
In un documento l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione ribadisce l’esigenza di garantire sempre i diritti fondamentali degli stranieri soccorsi e sbarcati .
Il Ministero deve far cessare atti illegittimi e provvedere in modo generale a colmare eventuali lacune per prevenire interpretazioni o prassi non conformi alle norme vigenti, evitando una discrezionalità eccessiva, anche impartendo precise direttive o circolari o predisponendo norme regolamentari.
A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio europeo delle decisioni sulla ricollocazione dei richiedenti asilo dall’Italia verso altri Stati dell’Unione europea lo scorso settembre, in Italia le forze di polizia e le autorità di pubblica sicurezza sembrano avere modificato le prassi circa il soccorso, l’identificazione e l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei migranti stranieri soccorsi e sbarcati.
In particolare si segnalano molti casi di provvedimenti di respingimento adottati dai Questori nei confronti di stranieri soccorsi in mare e sbarcati sul territorio italiano, attuati prima che potessero effettivamente manifestare la loro volontà di presentare domanda di asilo. Tali provvedimenti sono stati adottati soprattutto in Sicilia e nell’ambito dei cd. “Hotspots” di recente attivazione (a Pozzallo, Porto Empedocle, Trapani e Lampedusa), che sembrano configurati come luoghi chiusi nei quali operano le forze di polizia italiane, supportate dai rappresentanti delle agenzie europee (Frontex, Europol, Eurojust ed EASO, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo), in cui gli stranieri appena sbarcati in Italia sono sottoposti a rilievi fotodattiloscopici ai fini della loro identificazione e sarebbero poi distinti e qualificati come richiedenti asilo o migranti economici e a seconda di questo tipo di “catalogazione” sommaria sarebbero poi inviati alle strutture di accoglienza per richiedenti asilo oppure sarebbero destinatari di un provvedimento di respingimento per ingresso illegale e poi lasciati sul territorio italiano senza alcuna misura di accoglienza non essendo comunque possibile alcun rimpatrio.

La normativa italiana non consente in alcun modo di utilizzare la forza per vincere la resistenza passiva dei cittadini stranieri che si rifiutano di farsi identificare.

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