IUS SOLI, IL COMUNE APRE AL REGISTRO PER I NATI A ROMA
Lunedì 23/03/2015
Da: Messaggero Roma
Marino: «Sui figli degli immigrati la Capitale sia una spinta verso il Parlamento, si cambi la legge». Ira dell'opposizione
L'ANNUNCIO
«A Roma ci siamo nati, qui andiamo a scuola, qui abbiamo gli amici, la famiglia. Qualcuno di noi ha la ragazza o il ragazzo. Ma per lo Stato non siamo italiani». Perché? «Perché siamo nati da genitori stranieri», spiegano i bambini dei centri interculturali di Roma. Che ieri dal Campidoglio - dove erano stati invitati per la Settimana contro il razzismo promossa dall'Unar - hanno lanciato un appello alle istituzioni, che il sindaco Marino ha raccolto al volo: «Chi nasce in Italia deve essere italiano», scandisce il Primo cittadino. Che rivela di stare «valutando» la creazione di un registro per lo Ius soli che riconosca la cittadinanza ai figli degli immigrati nati a Roma.
IL SOSTEGNO
Un annuncio, quello di Marino, che incassa subito il placet dell'Unicef. «Questa decisione del Comune di Roma ha un valore simbolico molto importante, perché si tratta della Capitale - dice il portavoce Andrea lacomini - Il Campidoglio ha tutto il nostro sostegno, perché lancia una sfida al Parlamento nazionale». Attualmente, spiega l'Unicef, secondo la "Legge sulla Cittadinanza" del 1992 il minore che nasce in Italia da stranieri residenti «diventa titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che va rinnovato fino alla maggiore età». Un iter burocratico «lungo e farraginoso», che peraltro è «in contrasto con la legge italiana che ha recepito la Convenzione Onu sull'Infanzia addirittura nel 1991».
I PRECEDENTI
Un ritardo di quasi 25 anni che ora Marino prova a sanare. Lanciando l'ennesima sfida sui diritti civili, dopo avere approvato il registro sulle Unioni civili e avere vinto la battaglia per la trascrizione dei matrimoni gay celebrati all'estero, con il Tar che ha accolto il ricorso del Comune contro l'annullamento disposto del prefetto Pecoraro. «I poteri di un Comune sono limitati, ma Roma è la Capitale e deve essere di spinta verso il Parlamento», dice Marino, che ieri ha consegnato a dieci ragazzi nati a Roma da stranieri, un attestato di «ambasciatori anti-razzismo». «Sono convinto - ha concluso - che chi nasce qui deve essere italiano, lo ero da senatore presentando un disegno di legge e lo sono oggi da sindaco». Alcune "prove di ius soli" già si sono fatte nella Capitale. Lo scorso novembre il I Municipio ha consegnato degli attestati di «cittadinanza municipale» ai bimbi nati in Italia da immigrati residenti in Centro. L'opposizione però protesta, con Forza Italia che dice: «Il progetto è da fermare».
Lorenzo De Cicco
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