PIANO UE PER AIUTARE ITALIA,GRECIA E UNGHERIA: “RIDISTRIBUIRNE 120MILA”
Il nuovo piano Juncker sui migranti, per quanto ancora in gestazione, ha già una sua fisionomia. Sarà composto da due tronconi: misure d’emergenza e misure di lungo periodo
da: www.repubblica.it - di ALBERTO D'ARGENIO

ROMA - Centoventimila: il nuovo numero sul quale la Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker è pronta a scommettere per imbrigliare l'emergenza migranti che ormai sta dilagando in tutto il Continente. Una solidarietà quattro volte superiore rispetto a quella dei 32mila richiedenti asilo sbarcati in Italia e Grecia che i governi avevano accettato lo scorso luglio con grande riluttanza. Insieme al rilancio del sistema delle quote, martedì prossimo Bruxelles proporrà anche di modificare in modo permanente le regole sull'asilo. Il pacchetto sarà poi portato al vertice straordinario dei ministri degli Interni del 14 settembre e quindi al tavolo dei leader, che dovranno approvarlo definitivamente.
Il nuovo piano Juncker sui migranti, per quanto ancora in gestazione, ha già una sua fisionomia. Sarà composto da due tronconi: misure d'emergenza e misure di lungo periodo. Con una cautela: per evitare che i governi dell'Est, che a luglio avevano depotenziato le quote proposte dalla Commissione, anche questa volta riescano a bloccare tutto, Bruxelles prevede un opt out accessibile a tutti, non solo ai paesi fuori da Schengen come Regno Unito e Danimarca: i leader che non vorranno aderire alla solidarietà sui migranti potranno restarne fuori, ma lo dovranno spiegare all'opinione pubblica nazionale ed europea. Chi invece aderirà, dovrà poi seguire le indicazioni della Commissione senza metterle in discussione, con regole rigide e predefinite.
Per rispondere all'emergenza di queste ore, l'esecutivo comunitario tornerà sulle quote obbligatorie di richiedenti asilo, sostanzialmente siriani ed eritrei, da redistribuire tra i 28 Paesi. A maggio Juncker aveva proposto ai leader di farsi carico di 40mila rifugiati sbarcati in Italia (24mila) e Grecia ( 16mila). Dopo che a giugno i capi di Stato e di governo si erano duramente scontrati sulla proposta, a luglio i ministri degli Interni avevano faticosamente chiuso un accordo - martoriato da Polonia, Ungheria, Slovacchia, baltici e Spagna - su 32mila persone da accogliere su base volontaria e non più obbligatoria.
segue >1|2
Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies