CITTADINANZA, LA LEGGE SLITTA ANCORA: IN AULA IN AUTUNNO TRA LE POLEMICHE
L’iter in commissione è ripreso proprio in questi giorni, dopo le audizioni si procederà all’ approvazione del testo unificato. Ma i nodi da sciogliere sono tanti: l’accordo c’è solo sui minori, è braccio di ferro invece sullo snellimento delle procedure per la naturalizzazione degli adulti. Le associazioni: “Non vogliamo un contentino, ma una legge seria”
www.redattoresociale.it/ - 16 luglio 2015
ROMA –Una legge “vera e seria entro l’estate”, come promesso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, non ci sarà. La riforma della legge sulla cittadinanza slitta ancora: ora si parla di arrivare con un testo, già approvato in commissione Affari costituzionali, in aula in autunno, entro settembre o più probabilmente ottobre. L’ennesimo rinvio per la riforma della legge 91 del 1992, che si attende ormai da anni, non piace però alle associazioni, che ora temono una legge “contentino” anziché una riforma seria.
In aula a settembre: “Ce la faremo”
L’iter in commissione è ripreso proprio in questi giorni, con le ultime audizioni. Tra i sentiti anche il prefetto Mario Morcone. La discussione riprenderà poi martedì prossimo, quando si comincerà ad esaminare il testo, che contiene la sintesi delle 22 proposte di legge di riforma depositate alla Camera. “Si procederà poi con gli emendamenti, che saranno discussi per arrivare entro la fine dell’estate con un testo unificato approvato in commissione Affari istituzionali, in modo che a settembre, il provvedimento pronto possa approdare in aula”, spiega Marilena Fabbri, deputata Pd e relatrice di maggioranza delle legge, insieme ad Annagrazia Catania di Forza Italia. “Il nostro obiettivo è concludere la discussione nel più breve tempo possibile per arrivare ad avere una nuova norma di legge. Siamo ottimisti, ce la faremo”. Teme invece l’ennesima delusione Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 (l’associazione che riunisce i figli degli immigrati). “Siamo preoccupati del fatto che si stanno sommando ritardi su ritardi – spiega -. E non ci piace che si riparta con la discussione a pochi giorni dalla chiusura delle Camere per il periodo estivo: è il segno della poca attenzione che si dà a questo tema. Ci aspettiamo quantomeno che ne esca fuori una legge più aperta possibile, e che permetta ai figli di immigrati, nati in Italia o arrivati in tenera età, di poter finalmente essere riconosciuti cittadini italiani”. Sulla stessa scia anche Filippo Miraglia,
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