LA BRUTTA ACCOGLIENZA ALL'ITALIANA
di Luca Fazio
Il Manifesto, 23 settembre 2015
Presentato il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2015 elaborato da Anci, Caritas, Fondazione Migrantes e Rete Sprar. Un approfondito studio ricco di dati e statistiche utile per comprendere il fenomeno mondiale delle migrazioni. Nei primi nove mesi di quest'anno in Italia sono sbarcate 121.500 persone, di queste 25 mila hanno presentato domanda di protezione. L'anno scorso le domande sono state 65.000 ma solo la metà dei richiedenti ha avuto un esito positivo.
Dice tante cose il nuovo Rapporto sulla protezione internazionale 2015 in Italia realizzato da Caritas, Cittalia, Fondazione Migrantes, Rete Sprar e Anci (con la collaborazione dell'Unhcr). Sono dati, cifre, statistiche che se incrociate con attenzione confermano una realtà storica che confondiamo con la cronaca: il fallimento dell'Europa di fronte a un fenomeno mondiale che di fatto sta solo sfiorando il vecchio continente. Per ora.
Secondo il rapporto, nel mondo vivono circa 59 milioni e mezzo di "migranti forzati". Sono invece 19 milioni e mezzo i rifugiati che sono già fuori dai loro paesi di origine e tra questi ben due terzi (12,4 milioni di persone) è accolto da paesi in via di sviluppo: Turchia, Pakistan, Libano e Iran da soli ospitano il 36% del totale dei rifugiati (5 milioni e 200 mila persone).
Questo è il quadro globale cui bisogna affiancare l'altro dato fondamentale: meno del 10% dei rifugiati arriva in Europa e di questi meno del 3% arriva in Italia (meno del 3 per mille del totale). Non per niente il rapporto parla di "disunione europea" e di "prova fallita", visto che ogni paese "ha agito in ordine sparso, adottando una propria politica, spesso contraddittoria e xenofoba".
"Il fenomeno - ha sottolineato il sindaco di Prato e delegato Anci all'immigrazione Matteo Biffoni - ha una complessità mondiale oltreché nazionale che può essere risolta non con il richiamo alla paura ma attraverso un sistema organizzato di accoglienza dove lo Sprar (Sistema di protezione per Rifugiati e richiedenti asilo, ndr) funga da sistema principale, in modo da mettere gli enti locali nelle condizioni di fare la propria parte in maniera funzionale e dignitosa". Logica e buon senso. Purtroppo un focus sul nostro paese per ora offre soltanto altri desolanti spunti di riflessione in merito alla scarsa capacità di accoglienza.
Nei primi nove mesi di quest'anno sono sbarcate sulle nostre coste circa 121.500 persone (circa 9mila persone in più dell'anno scorso).
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