MIGRANTI, 150 MILA IN 6 MESI. E PER LA PRIMA VOLTA LA GRECIA SUPERA L’ITALIA
I dati europei da gennaio a giugno 2015 diffusi dall’Oim. Nella penisola ellenica sono arrivate quasi 76 mila persone, contro 74mila in Italia. In crisi l’accoglienza”. Ieri l’ultima strage, 1.900 finora i morti nel Mediterraneo, il doppio rispetto allo scorso anno
www.redattoresociale.it - 10 luglio 2015
ROMA – L’ultimo naufragio è di ieri sera: 12 persone sono morte a 40 miglia dalla Libia nel tentativo di raggiungere l’Europa. Una tragedia che fa aumentare la lunga dellevittime del mare: 1.900 dall’inizio dell’anno, più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La stima è dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni. Dall’inizio del 2015 . sono state più di 150mila le persone soccorse e sbarcate in Europa: la quasi totalità degli arrivi, secondo le stime dell’Oim, è stata registrata inGrecia con 75.970 arrivi e in Italia 74.009 (il dato ufficiale del ministero dell’Interno fermo al 30 giugno è di 70.354 arrivi, ma l’Oim presente nei punti di sbarco parla di almeno quattromila arrivi in più).
Per la prima volta, dunque il numero degli arrivi in Grecia, supera quello dell’Italia. “Il numero di arrivi record nella penisola ellenica è dovuto alla crisi siriana. La situazione nel paese non sta migliorando e le persone stanno continuando a scappare – spiega Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim - La situazione della Grecia è particolarmente delicata, in quanto l’alto numero di arrivi sta mettendo sotto forte pressione un paese già alle prese con una delle peggiori crisi economiche della storia moderna. L’accoglienza è difficile”.
Secondo i dati della Guardia Costiera greca, i migranti che hanno solcato il Mar Egeo nei primi 6 mesi del 2015 sono stati circa 69 mila. Nel corso del mese appena conclusosi, si stima che siano arrivate circa 900 persone al giorno. In sette giorni, dal 1 al 8 luglio 2015, i migranti che hanno attraversato l’Egeo sono stati 7.202. I principali paesi d’origine sono Siria e Afghanistan. “I rifugiati arrivano nelle isole del Dodecanneso, a Lesbos, Samos e Kos, in particolare – spiega Di Giacomo – si spostano su piccoli gommoni gonfiabili e in gruppi ristretti. Alcune volte non vengono neanche soccorsi, sbarcano direttamente sulla costa. La rotta, rispetto a quella nel Canale di Sicilia, è infatti più breve e anche più sicura. In parte l’aumento del flusso verso la Grecia è dovuto a questo, dall’altro al peggioramento della situazione in Siria da cui si continua a scappare. Va detto anche che lo scorso anno diversi siriani si sono trovati bloccati all’interno di cargo fantasma che si dirigevano verso la Sicilia, e forse anche per questo hanno deciso di cambiare rotta”.
La stima più preoccupante è quella dei migranti morti in mare – sottolinea l’Oim - oltre1.900 quest’anno, più del doppio rispetto al 2014.
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