MIGRANTI, QUALE EMERGENZA? UN PO' DI CHIAREZZA SU CIFRE, ACCOGLIENZA E PAROLE
Da: www.agenzia.redattoresociale.it 10 giugno 2015
Il dibattito sull'immigrazione che infuria sui mezzi di informazione e sui social network si basa spesso su dati e termini non corretti. Ma quali sono i numeri reali del fenomeno in questo periodo? Chi sopporta davvero il peso dell'ospitalità? E quali definizioni è più giusto utilizzare?
ROMA - Gli sbarchi dei profughi raccontati come emergenza e il rifiuto delle regioni del nord - Lombardia, Veneto, Liguria e Valle d'Aosta - di accoglierli. Una questione complessa e molto delicata, anche dal punto di vista termilogico. Cerchiamo di fare chiarezza sui nodi più dibattuti sui giornali e sui social network.
QUALE EMERGENZA?
Sono in totale 52.500 le persone arrivate sulle coste italiane dall’inizio dell’anno ad oggi. Di queste, 20.500 sono state soccorse solo nell’ultimo mese. Il dato risulta in aumento rispetto allo scorso anno: a fine maggio del 2014, infatti, gli sbarchi avevano coinvolto 41.200 persone. Tuttavia, l’Unhcr invita a non parlare di “emergenza immigrazione” nel nostro paese. “I dati che abbiamo registrano un incremento. Va detto, però, che solo negli ultimi giorni sono arrivate 6 mila persone – spiega Federico Fossi - Si tratta dunque di numeri molto variabili, sappiamo inoltre che maggio e luglio sono i mesi dove si registra il maggior numero di arrivi, è presto per ragionare sui dati complessivi. Anche perché abbiamo avuto anche mesi molto calmi". "Non creiamo allarmismo - aggiunge Fossi - i dati per ora sono sostanzialmente in linea con lo scorso anno. Come sappiamo l’immigrazione in Italia è ormai un fenomeno strutturale, non si può parlare di emergenza”. La vera emergenza è in Grecia, dove i migranti soccorsi e sbarcati sono stati 42 mila dall’inizio dell’anno, il 400 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (quando erano stati 6 mila).
IL PESO DELL'ACCOGLIENZA
"I presidenti di Lombardia, Veneto e Liguria minacciano di adottare misure che non rientrano tra le loro disponibilità: le regioni, infatti, non hanno competenza diretta in materia di immigrazione, e non spetta ad esse decidere a chi dare o meno le risorse necessarie per l'accoglienza,
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