SALVINI, L'ODIO CALCOLATO
Nel giorno dei sinti e dei rom
dal: Manifesto
Giovedì 9/4/2015
Alessandro Dal Lago
Vi ricordate di quel tomo, deputato europeo della Lega, che tempo fa ha urlato, nel corso di un talk show, che i Rom sono la «feccia della terra»? Ebbene, quella sera, una buona parte, forse la maggioranza, degli spettatori presenti ha applaudito.
Ma è solo la punta di un iceberg. Un anno fa, il sindaco Pd di un paese della cintura torinese ha proposto di istituire un bus riservato ai Rom. Insomma, gli abitanti del campo non potevano più salire insieme agli italiani...
Ma se un amministratore, e nemmeno della Lega, ripropone nient'altro che la vecchia segregazione, vuol dire che l'ostilità per i Rom è parossistica.
Che una minoranza di esseri umani (tra i 150 e i 180.000, di cui 70.000 italiani e solo poche migliaia nei campi nomadi) possa suscitare un atteggiamento simile non dipende però solo da micro-dinamiche urbane e sociali, come la paura diffusa in tempo di crisi. Dipende soprattutto dall'odio deliberatamente sparso da una parte del ceto politico e dall'indifferenza o connivenza degli altri. Insomma, da un discorso xenofobo maggioritario.
Prendiamo Salvini, che sceglie proprio l'8 aprile, Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti, per proporre la distruzione dei campi. Il leader della Lega persegue evidentemente un piano articolato e deliberato: conquistarsi visibilità su un tema populista e popolare.
Prima va a provocare i Rom nei loro campi e poi approfitta dei fatto che se ne parla in una data speciale per rovesciare il significato della ricorrenza. Che, infatti, riguarda la memoria della costituzione della prima associazione dei Rom, a Londra 1'8 aprile 1971, ventisei anni dopo il loro sterminio da parte dei nazisti. Quindi, un insulto a vasto raggio: ai Rom di oggi, discriminati in tutti i modi possibili, e a quelli morti nelle camere a gas.
Un odio calcolato per attrarre voti nello sfacelo del centrodestra e basato, come sempre sull'ipocrisia e sulla manipolazione della realtà. Nessuna (o quasi) amministrazione comunale, soprattutto nelle metropoli; ha mai attuato una politica decente per sistemare i Rom non stanziali in abitazioni normali, per educare i bambini e fornire un'adeguata assistenza sanitaria.
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