MIGRANTI: "FINIRÀ NEI CIE CHI NON ACCETTA L’IDENTIFICAZIONE NEGLI HOTSPOT"
Questi “al momento i binari su cui dobbiamo correre”, dice il capo dell’immigrazione del Viminale, Morcone. Profughi da ridistribuire? “Li troveremo: nei nuovi centri anche funzionari europei, rassicureranno loro i migranti”. “Inaccettabile distinguere tra ‘economici’ e rifugiati”
www.redattoresociale.it - 24 settembre 2015
MILANO - "Chi non accetterà di farsi identificare finirà nei Cie": per Mario Morcone, capo del dipartimento immigrazione del ministero dell'Interno, non c'è per ora altra soluzione. "Questi sono i binari sui quali siamo costretti a correre", afferma a margine del convegno organizzato da Caritas Italiana a Expo, durante il quale è stato presentato il Rapporto sulla protezione internazionale 2015. "Negli hotspot italiani dovranno passare tutti i profughi arrivati sulle nostre coste – aggiunge -. Troveranno la consueta accoglienza, ma anche i colleghi delle altre agenzie europee previste dagli accordi tra i Paesi". Le squadre miste saranno formate, infatti, oltre che dalle forze dell'ordine italiane, anche da personale dell'Europol, dell'Easo (agenzia europea per il diritto d'asilo), di Eurojust (per la cooperazione giudiziaria tra varie autorità nazionali contro la criminalità) e di Frontex (agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale delle frontiere esterne dell'Unione europea). "Saranno soprattutto loro a convincere i migranti a farsi identificare, a rassicurarli che la loro destinazione non sarà necessariamente l'Italia ma un altro Paese d'Europa",
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