ANDARE OLTRE L'EMERGENZA
Lunedì 11/05/2015
Da: la Stampa
LAURA BOLDRINI
* Presidente della Camera dei deputati
Ecco una sintesi dell'intervento che la Presidente Boldrini pronuncerà stamattina a Lisbona al vertice dei presidenti di Parlamento dell'Unione per il Mediterraneo.

Possiamo affrontare le questioni dell'immigrazione e dell'asilo scindendole dal rispetto per i diritti umani, che sono alla base dei Trattati fondativi dell'Unione europea? Io ritengo di no. Un approccio meramente repressivo o difensivo sarebbe miope, inefficace e perfino controproducente. Nel Mediterraneo si susseguono tragedie sempre più gravi. Se il numero di migranti che ha raggiunto le coste italiane quest'anno è in linea con quello dello stesso periodo del 2014 - siamo intorno a 35 mila - nei primi mesi del 2015 sono morte 1800 persone, contro le 96 dell'anno scorso. Nessuno può permettersi di rimanere a guardare.
Cosa può fare di più l'Unione? Dal Consiglio europeo straordinario di fine aprile è emerso un primo riconoscimento della
necessità di affrontare il fenomeno in maniera condivisa ed organica, ma devono seguire risposte più concrete. Ci auguriamo che accada con la nuova Agenda europea sulla migrazione, il piano quinquennale Ue che il presidente Juncker presenterà dopodomani e che dovrebbe includere proposte fortemente innovative sulla ripartizione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri.
La decisione più incisiva presa dal Consiglio di aprile è stata quella di triplicare i fondi stanziati per «Triton», da tre a nove milioni di euro, ovvero la stessa cifra che l'Italia spendeva da sola per «Mare Nostrum». Permangono però le preoccupazioni riguardo all'area d'intervento dell'operazione, che per essere realmente efficace deve agire ben oltre le frontiere europee, spingendosi al di là del limite delle trenta miglia nautiche. Se ciò non avverrà, molte altre vite umane andranno perse.
Ma se è fondamentale concentrarsi sul soccorso in mare, occorre anche affrontare con nuovo slancio le cause alla base di questi movimenti forzati di popolazione. Vanno moltiplicati dunque gli sforzi per giungere ad un governo di unità nazionale in Libia, per porre fine alla guerra civile in Siria e per contrastare il sedicente Stato islamico in Iraq,
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