Stragi di migranti
UN CIMITERO CHIAMATO MEDITERRANEO

da @CGILLombardia.it numero 68 - Aprile 2015


Altri 700 morti si aggiungono alle migliaia che in questi anni sono annegati nel mar Mediterraneo. 

La Camera aveva appena votato per indicare il 3 ottobre come data da dedicare alle vittime del mare, in ricordo delle 366 persone che avevano perso la vita a Lampedusa, che una tragedia di dimensioni ancora più grandi ha scosso il nostro paese.
L’operazione Triton, istituita soprattutto per il controllo delle frontiere e con scarse risorse, sta dimostrando tutta la sua inefficacia.
Chi sosteneva che l’operazione “Mare Nostrum” fosse un incentivo agli ingressi via mare nel nostro paese è stato smentito dal numero degli arrivi, oltre 14.500, nei primi tre mesi del 2015.
La bella stagione porterà inevitabilmente ad un aumento delle partenze dal nord Africa; per queste ragioni e per evitare nuove tragedie è urgente rimettere in mare una vera missione di soccorso a livello europeo, e se ciò non fosse possibile, ripristinare Mare Nostrum.
L’Europa deve predisporre un piano di accoglienza con quote distribuite tra tutti i paesi della UE, creando un canale di ingresso legale oggi inesistente. Va superato il regolamento di Dublino Tre che impone al richiedente asilo di rimanere nel paese di ingresso in Europa.
Va rinforzato il sistema di accoglienza che oggi grava principalmente sulle regioni del Sud.
Un sforzo solidale che coinvolgesse tutti i comuni nell’accoglienza anche di pochi richiedenti asili non creerebbe sicuramente problemi insormontabili.
Nella giornata del 21 aprile la CGIL insieme ad altre associazioni ha promosso una giornata di mobilitazione nazionale per fermare la strage.
Il 1° maggio quest’anno sarà celebrato a Pozzallo per riaffermare la centralità del tema dell’immigrazione:
• l’apertura di percorsi sicuri di ingresso in Europa
• il potenziamento del sistema di accoglienza e di inserimento sociale
• il superamento dell’accordo di Dublino Tre
• il rafforzamento del sistema di soccorso in mare con le modalità e le risorse stanziate in occasione di “Mare Nostrum”
non è più accettabile neanche un solo morto.

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