PRIMI RICOLLOCAMENTI DALL'ITALIA: 20 ERITREI IN SVEZIA
AVVENIRE mercoledì - 07/10/2015
Giovanni Maria Del Re
Lussemburgo
Fino a un miliardo di euro aggiuntivo di finanziamento, accelerazione dell'apertura di sei campi profughi in più già predisposti in cooperazione con l'Ue. Sono due punti salienti di quello che il presidente della Commissione Europea JeanClaude Juncker ieri a Strasburgo ha pomposamente presentato come un "piano d'azione" Ue-Turchia per rafforzare la cooperazione con Ankara sui flussi migratori, dopo la visita di lunedì del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il "piano" - piuttosto blando - punta a due obiettivi. Primo, rafforzare il sostegno a profughi siriani e iracheni in Turchia (ed è qui che rientra la cifra di «fino a un miliardo di euro») per ridurre gli incentivi a tentare la fuga verso l'Ue. La Turchia nel testo promette di «migliorare l'inclusione dei profughi nella società turca», con accesso al mercato del lavoro e all'istruzione. Ankara inoltre promette di «dare priorità all'apertura dei sei centri di accoglienza costruiti con il cofinanziamento Ue». Il secondo obiettivo è rafforzare la cooperazione con Ankara per prevenire i flussi irregolari. Si parla di «sostenere la Turchia a rafforzare la sua capacità di combattere il traffico di migranti».
Ankara promette di rafforzare le misure per bloccare i flussi in uscita, cooperare con Bulgaria e Grecia e accelerare le procedure per riammettere migranti irregolari giunti nell'Ue attraverso l'Anatolia. Come "zuccherino" Bruxelles afferma che l'attuazione di questo Piano d'azione «contribuirebbe ad accelerare» il cammino verso la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi, chiesta a gran voce da Ankara.
Intanto prende il via il processo di ridistribuzione dei richiedenti asilo varato a settembre. Ieri il commissario alla Migrazione Dimitris Avramopoulos ha annunciato che questa settimana (si parla di venerdì) partirà dall'Italia alla volta della Svezia un primo contingente di 20 eritrei. Da registrare, infine, che per la Germania l'emergenza migratoria è diventata massima priorità del governo, ieri si è appreso che il coordinamento delle politiche in materia passerà dal ministero dell'Interno al capo della cancelleria federale, nella persona di Peter Altmeier, che è l'equivalente del nostro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
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