AFRICA AMARA PER BRUXELLES
di Leo Lancari
Il Manifesto, 13 novembre 2015
L'Ue torna dal vertice di Malta con pochi risultati. Juncker contro gli Stati membri: "Ricollocamenti lenti, così finiamo tra un secolo". Per arrivare a un documento finale che andasse bene a tutti i funzionari europei e africani hanno lavorato fino all'alba limando ogni parola e mettendo insieme una serie di promesse per il contrasto alle guerre, alla povertà e ai cambianti climatici, formulate però in maniera tanto generica da non risultare impegnative più di tanto. Un documento sufficientemente vago da consentire ai leader europei arrivati a Malta per un vertice sull'immigrazione con i Paesi africani di parlare di successo.
Almeno sulla carta, perché si fa fatica a trovare traccia di impegni concreti e viste le premesse con cui l'Unione europea era arrivata a La Valletta, vale a dire convincere i leader a impegnarsi nel fermare i flussi migratori in cambio di aiuti allo sviluppo per 1,8 miliardi di euro, non è detto che sia una cattiva notizia. Anche i finanziamenti promessi, infatti, almeno per adesso esistono solo nelle intenzioni visto che di soldi veri e propri gli Stati membri ne hanno messi davvero pochini: appena 81,27 milioni di euro, stando agli ultimi dati forniti dalla Commissione europea.
E comunque anche se ci fossero tutti non basterebbero, come ha fatto presente ai leader europei il presidente del Senegal, Macky Sall, a La Valletta anche in qualità di presidente di turno della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale. L'impegno finanziario promesso è "insufficiente per tutta l'Africa", ha detto criticando anche la "troppa enfasi messa sui rimpatri, forse a causa dell'opinione pubblica". Il messaggio è chiaro: se davvero l'Europa vuole contribuire alla crescita economica dell'Africa, creando così le condizioni per fermare le partenze, serve un impegno maggiore dei quasi due miliardi di euro messi sul tavolo. E magari, va detto, con qualche garanzia che i soldi non finiscano nelle mani di dittatori senza scrupoli invece che in veri progetti di sviluppo.
Le aspettative nutrite dall'Unione riguardo al vertice di Malta erano alte. Bruxelles vorrebbe che gli Stati africani collaborassero attivamente non solo nel fermare i migranti nei paesi di origine, ma soprattutto nell'identificare quelli arrivati in Europa,
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