DONORA DI CORTENUOVA
ALLA FINE CANDY DISPONIBILE A CHIEDERE LA CASSA IN DEROGA
Il sindacato: “I nostri presidi al freddo sono serviti a qualcosa”
 

Bergamo, giovedì 4 febbraio 2010

Dopo una serie di presidi e blocchi ai cancelli, poco fa i lavoratori della Donora di Cortenuova sono tornati a casa: quello che chiedevano dall’inizio dell’anno sono riusciti ad ottenerlo. Con una telefonato ufficiale dalla direzione Candy, l’azienda ha dato la sua disponibilità a sedersi al tavolo e a chiedere alla Regione Lombardia un periodo ulteriore di cassa integrazione in deroga per tutti i 160 lavoratori Donora, che in bergamasca fino al 2006 per lei produceva frigoriferi.

Con la fine del 2009 si era concluso, infatti, il periodo di cassa integrazione in deroga. All’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Gianni Rossoni i sindacati avevano chiesto nelle scorse settimane di avviare corsi di riqualificazione finalizzati alla logistica e, di conseguenza, di intervenire per un allungamento della cassa integrazione in deroga. Avevano anche chiesto che i nuovi posti di lavoro che sembrano profilarsi (polo logistico o attività foto-voltaica) a breve nell’area potessero essere occupati dagli ex lavoratori Donora.

“I nostri presidi al freddo sono serviti a qualcosa” ha detto poco fa Gian Luigi Belometti della FIOM-CGIL di Bergamo. “Appena ci è giunta la notizia della disponibilità di Candy abbiamo tolto il blocco in segno di fiducia: ora attendiamo che venga fissato un primo incontro per il tavolo di trattativa che si aprirà”.

Per i lavoratori Donora, che nel 2001 erano 600, dopo una serie di riduzioni d’organico il colpo di grazia era arrivato il 22 novembre 2005 quando l’amministratore delegato aveva annunciato l’imminente chiusura dello stabilimento. In quel periodo vi lavoravano in 385.

Per tutto il 2006, scioperi, blocchi di autostrade, incontri al Ministero e con le istituzioni locali, proteste allo stadio, ma soprattutto un lunghissimo presidio di quasi tre mesi avevano accompagnato le trattative. I 160 lavoratori ora rimanenti sono in cassa integrazione dall’estate del 2006.

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