FLC LOMBARDIA

Federalismo scolastico.
L’Assessore regionale “lombardo” Rossoni non perde l’occasione…

In occasione dell’interessante convegno organizzato da CONFAO nelle giornate di 18 e 19 Ottobre dal tema: “La scuola italiana 150 anni dopo. Come riorganizzarsi?”, dove i diversi soggetti intervenuti hanno provato a mettere al centro il tema della “competitività di sistema”, analizzando in particolare per la scuola le ragioni delle coerenze istituzionali, organizzative ed economiche di fronte alle diverse mutevolezze del mercato del lavoro e istituzionali e con un occhio particolare per la scuola secondaria superiore, l’Assessore Rossoni ha colto l’occasione per riproporre il tema del federalismo scolastico e nella sua dimensione più estrema, quella “devoluzionista”.

Per Rossoni il federalismo scolastico è apportare cambiamenti anche al reclutamento degli insegnanti e per farlo ripropone la sua ricetta degli albi regionali per i quali, gli iscritti, rigorosamente residenti in Lombardia, una volta frequentato un anno di tirocinio, potranno essere “messi” a disposizione delle scuole e dalle stesse direttamente scelti. Non solo, la proposta riferisce anche di albi contenenti questi insegnanti abilitati con tirocinio ma senza “valutazione numerica”.

Premesso che il convegno parlava di tutt’altro, ma per Rossoni ogni occasione è buona per promuovere il suo pensiero, è importante provare a soffermarsi sulla proposta ribadita dall’Assessore perché, forse per la prima volta, questa comincia a manifestarsi per i suoi reali intendimenti, quelli cioè dell’autogoverno, a partire dal personale impiegato.

Infatti, per una scuola “lombarda” che cancella nel corrente a s. n. 4.665 posti di lavoro, che vive con oltre 100 milioni di credito nei confronti dello Stato, per Rossoni il tema centrale della “nostra” scuola è reclutare docenti lombardi e soprattutto farli scegliere direttamente alle scuole e senza ragioni di merito o il possesso di crediti.

Nella visione dell’Assessore insiste l’idea che il reclutamento debba essere affrontato non ignorando “… la situazione di fatto,

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