Piattaforma di sostegno al referendum contro la revisione della LADI
Lugano, 15 luglio 2010
COMUNICATO STAMPA
Il neo costituito comitato a sostegno del referendum contro la revisione della Legge sull'assicurazione disoccupazione a cui hanno dato, per il momento, l'adesione le seguenti associazioni e partiti,
USS, Comedia, Garanto, SEV, Sind. Comunicazione, SSM, Unia, VPOD, Organizzazione Cristiano Sociale, SIC, SIT, ACLI, Associazione Svizzera Inquilini, Coordinamento donne della sinistra e Partito Socialista si batterà per azzerare una revisione iniqua che invece di combattere la disoccupazione penalizza in modo importante i disoccupati.
Il comitato si adopererà, in modo particolare, per far conoscere alle cittadine e ai cittadini ticinesi le reali implicazioni che l'adozione della revisione in questione comporterà per le persone che perdono il lavoro, ma anche per evidenziare le ricadute finanziarie negative che saranno messe a carico del Cantone e dei comuni.
Di seguito ecco le motivazioni principali che inducono il comitato a sostenere un No convinto ad una revisione irresponsabile attuata in un momento economico e occupazionale ancora estremamente delicato.
Combattiamo la disoccupazione, non i disoccupati!
Se la revisione dell'assicurazione disoccupazione, voluta dalla destra, verrà accettata il prossimo 26 settembre, la riduzione delle prestazioni dal 1° gennaio 2011 colpirà anche le persone che sono attualmente disoccupate. Questa revisione è una pura truffa: pagare di più (600 milioni di contributi in più), per ricevere di meno (600 milioni di prestazioni in meno).
E tutto questo nel bel mezzo di una crisi provocata dall'ingordigia del sistema finanziario. Il referendum «NO allo smantellamento della LADI» è stato un successo. La votazione avrà luogo il 26 settembre.
A loro i bonus? E a noi i malus?
Quando si perde il proprio lavoro, si ha bisogno di una buona assicurazione che permetta di trovare un altro impiego di qualità. Voler effettuare dei tagli all'assicurazione disoccupazione in questo momento è aberrante. Non tocca ai salariati pagare il conto di una crisi che è stata causata da altri. Eppure questo è quello che prevede la revisione: i top manager e gli speculatori dai redditi scandalosi vengono risparmiati! Più si guadagna, meno contributi si versano all'assicurazione disoccupazione. Se tutti pagassero il proprio contributo sull'intero reddito, non ci sarebbe bisogno di tagli alle prestazioni. NO allo smantellamento della LADI.
Penalizzazione dei più deboli e del Ticino
La Svizzera è uno dei paesi dove la protezione contro il licenziamento è tra le più deboli. Dunque diventa ancora più indispensabile avere un'assicurazione solida. La revisione attuale non risolve nessun problema: essa spinge semplicemente più persone verso l'assistenza sociale, trasferendo i costi sulla collettività. I più colpiti sono i lavoratori anziani, le donne e soprattutto i giovani che saranno obbligati ad accettare qualsiasi lavoro. A cosa serve investire in una buona formazione se alla fine non c'è nessuna prospettiva professionale? Inoltre il Ticino subirà il diktat della Svizzera tedesca, che rifiuta di tenere conto del differente tessuto economico delle nostre regioni.