FP CGIL LOMBARDIA

La Funzione Pubblica CGIL della Lombardia è al fianco dei Magistrati e dei lavoratori dell’informazione nella giornata di giovedì 1 luglio contro la “legge bavaglio”.

La partecipazione del sindacato di categoria del pubblico impiego della CGIL alle manifestazioni in programma domani in diverse città lombarde, sta a dimostrare come vi sia un legame profondo tra le mobilitazioni di questi mesi delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, contro la manovra economica del governo e le iniziative che, sempre più numerose, nascono dalla società civile in difesa della democrazia, della libertà d’informazione e della giustizia di questo Paese.

Quella messa in atto dal governo – spiega Florindo Oliverio, segretario generale della Funzione Pubblica CGIL della Lombardia – è una coerente azione finalizzata a cambiare i connotati della nostra Repubblica. I diversi provvedimenti legislativi, arrivati in parlamento o annunciati da singoli ministri (dal legittimo impedimento alla legge bavaglio, dalla messa in discussione del diritto a ricorrere al giudice con l’istituto dell’arbitrato in campo lavoristico alla richiesta di modifica dell’articolo 41 della Costituzione), minano alle radici quel sistema democratico che ha reso possibile per oltre sessant’anni la coesistenza pacifica e che trova nell’equilibrio tra poteri e nel riconoscimento del lavoro le base fondamentale dell’esistenza stessa della repubblica democratica.

Per questo è “naturale” essere ancora una volta a fianco di magistrati e giornalisti nella mobilitazione contro una legge che, se approvata, impedirà alla giustizia di essere uguale per tutti e all’informazione di essere veramente libera e plurale.

Peraltro, già da mesi la Funzione Pubblica CGIL è impegnata con altre organizzazioni, l’Associazione Nazionale Magistrati e gli operatori dell’amministrazione giudiziaria nella costruzione di un “Patto per la Giustizia”, per l’affermazione dei diritti di tutti i cittadini ad una giustizia efficace e giusta.

Si spaccia per esaltazione della libertà individuale e tutela della privacy una legge, quella sulle intercettazioni, che invece metterà al sicuro mafiosi e corruttori – insiste Oliverio – si spaccia per cultura liberale l’azione di un governo che vuole mettere al riparo dalla legge ministri e parlamentari che usano le istituzioni per evitare le aule di tribunale. Si spaccia per informazione la propaganda di regime che sempre più spesso oscura l’indignazione di popolo che progressivamente cresce dal paese.

Non c’è difesa e valore del lavoro in uno stato che dovesse smarrire il valore della libera informazione e di una giustizia amministrata da magistrati non assoggettati al potere esecutivo.

Partecipiamo, dunque, e sosteniamo le iniziative programmate dalle associazioni dei magistrati e da quelle dei giornalisti.


Milano, 30 giugno 2010.
 

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