COMUNICATO

LA DRAMMATICA PROTESTA DI STEZZANO
Chiari, FILLEA: “Quello di oggi eclatante episodio, ma stipendi in ritardo  in moltissimi cantieri della provincia”

Bergamo, lunedì 22 marzo 2010

Di seguito, le dichiarazioni di Angelo Chiari, segretario generale della FILLEA-CGIL di Bergamo, in merito alla drammatica protesta di tre lavoratori egiziani questa mattina a Stezzano.

“La vicenda di questa mattina a Stezzano, nel cantiere per la costruzione di appartamenti della Ferretti Casa, è solo l’ultimo ed eclatante episodio di una situazione nient’affatto eccezionale né unica. Si tratta di una tendenza ormai diffusa quella di non corrispondere per mesi consecutivi gli stipendi in un momento di crisi profonda anche dell’edilizia. Una tendenza che sta coinvolgendo centinaia di lavoratori e di imprese che non vengono pagate dai committenti in provincia di Bergamo. Il fatto che i tre lavoratori egiziani fossero impiegati in nero, come sembra ormai accertato, dimostra ancora una volta i confini labili di un settore dove resta difficile fare le cose in regola. Per fare chiarezza su questa vicenda, in FILLEA-CGIL oggi abbiamo svolto ricerche con grande fatica per capire in che modo questi lavoratori fossero stati inquadrati contrattualmente: le difficoltà nell’ottenere informazioni certe dimostra come manchino trasparenza e controlli nelle catene dei sub-appalti. Si tratta di scatole cinesi, dove le responsabilità vengono scaricate non si sa dove e a farne le spese sono spesso i lavoratori. Fra l’altro, la Sandrini Costruzioni, impresa bresciana, che ha numerosi appalti in provincia di Bergamo, non ha, ad oggi, aperto alcuna posizione presso nessuna delle due casse edili di Bergamo. Questo ci sembra, quantomeno, poco corretto, anche di fronte alle norme contrattuali nazionali e territoriali. Siamo sempre più convinti, man mano che la crisi diventa più dura, che le imprese furbe che non rispettano la legge e i contratti vadano espulse dal sistema produttivo edile: c’è infatti il rischio che siano proprio queste a superare la crisi, grazie a stratagemmi e scorciatoie. Quando ci sarà la ripresa, quale sarà, altrimenti, la qualità delle imprese con cui ci dovremo confrontare?”.

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