C.G.I.L. Lombardia - F.I.LT. Federazione Italiana Lavoratori Trasporti Lombardia

Comunicato Stampa di

Oriella SAVOLDI – Segretaria CGIL Lombardia
Nino CORTORILLO – Segretario Generale FILT Lombardia

I tagli del Governo distruggono il Trasporto Pubblico Locale in Lombardia 

La manovra finanziaria decisa dal Governo produrrà una riduzione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale tale da mettere a rischio l’effettuazione del servizio. Ricordiamo che fatto 100, il contributo pubblico, nazionale e locale, copre circa il 65% del costo di esercizio.

I dati raccolti dalle Regioni e dagli Enti Locali, quelli elaborati dal sindacato fanno oscillare questi tagli fino al40% sul contributo pubblico.

Il dato che la stessa Regione Lombardia ha fornito indica che il taglio nel 2011 e nel 2012 ammonterebbe a oltre 300 MLN di € per anno, pari quindi a circa 600 MLN di €.

Se confermati si tratterebbe di circa – 20% sul totale delle risorse che finanziano il servizio nelle due componenti :

contributo pubblico circa 1 MLD di €

introiti tariffari circa 600MLN di € .

Tanto che una impresa come Atm ha dichiarato in circa 100 MLN di € le minori risorse.

Le conseguenze non potrebbero che essere drastiche e drammatiche sia sulla stessa esistenze delle imprese che sull’impatto che si avrebbe sull’occupazione.

Non è infatti possibile ipotizzare che un taglio dei servizi, la riduzione dei mezzi circolanti, degli investimenti previsti o dei costi complessivi possano essere la soluzione per tenere in equilibrio il sistema. Ipotizzare inoltre che le tariffe possano aumentare in contemporanea con la riduzione del servizio, è inaccettabile.

 Come sarebbe una ecatombe sociale immaginare un taglio occupazionale di qualche migliaia di unità.

Questi dati, se reali, avrebbero il solo effetto di far saltare le imprese, trasformando il trasporto pubblico in un servizio residuale.

Lo stesso Patto per il Trasporto Pubblico Locale e la Riforma del settore decisa in Lombardia verrebbe impedita alla radice. Come verrebbe meno ogni progetto sul trasporto ferroviario e sui servizi destinati ai pendolari. L’effetto di questi tagli determinerebbe l’impossibilità di utilizzare il trasporto pubblico, scaricando, per mancanza del servizio e costi, sul trasporto privato la mobilità collettiva. Altro che disagi in conseguenza di qualche sciopero!

Quello che è chiaro è che non si rinuncerebbe a migliorare la mobilità collettiva dei cittadini lombardi , ma verrebbe meno anche quella che oggi conosciamo.

Fa bene la Regione Lombardia ad alzare i toni, fino alla denuncia di incostituzionalità, poiché è in questione il sistema di trasporto pubblico fin qui conosciuto, e non soltanto la Riforma condivisa per migliorarlo e sollevare pendolari, lavoratori e utenti dai molteplici disagi loro riservati.

Di questa conseguenza manca ancora la consapevolezza diffusa; bene farebbe la Regione Lombardia a convocare urgentemente il Tavolo del Tpl per un confronto serrato sulle possibili conseguenze e per ricercare tutte le azioni di contrasto condivise che impediscano il disastro che si sta prefigurando.

La manovra è sbagliata e dannosa; i tagli al trasporto pubblico lo confermano. Non siamo però d’accordo a un semplice contenimento dei tagli. A nostro giudizio occorre che la manovra agisca sul fronte delle entrate e sul superamento degli sprechi; occorre che vengano confermati i trasferimenti vitali per il mantenimento e lo sviluppo del Trasporto pubblico locale lombardo.

Occorre che i pendolari, gli utenti ed i cittadini non vengano traditi in un gioco tra promesse locali e tagli nazionali. Occorre che le imprese che operano in questo settore ed i lavoratori siano messi in una condizione di stabilità e certezza di attività.

Milano, 22 giugno ’10

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