CGIL BERGAMO

IL BOOM DI ANZIANI E I DATI DELL’UNIVERSITÀ BICOCCA

Le considerazioni di Gianni Peracchi, segretario generale SPI-CGIL di Bergamo

Bergamo, giovedì 22 luglio 2010

Di seguito, la nota di Gianni Peracchi, segretario generale SPI-CGIL di Bergamo, a proposito delle elaborazioni e proiezioni a cura dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca pubblicate oggi sui giornali.

“Le proiezioni dell’ateneo milanese sull’incremento della popolazione anziana nella nostra provincia da un lato confermano un fenomeno noto da tempo, dall’altro sollecitano riflessioni su un progetto sociale nuovo. L’indice di invecchiamento della popolazione – vale a dire il rapporto tra gli over 65 e gli under 14 – nel corso di una quarantina di anni a Bergamo è più che triplicato, passando dal 33,74% del 1971 al 114,11% del 2009, contro il dato regionale del 142,45% e nazionale del 143,38% (dati istat).

Anche la percentuale degli anziani, sempre secondo l’Istat, sul totale della popolazione assume dimensioni significative: nel 2009 a Bergamo eravamo al 17,50% contro il dato regionale del 19,95% e quello nazionale del 20,13% e, come ha previsto la Bicocca, nei prossimi anni si andrà ben oltre.

Ma già oggi nel nostro territorio vi sono indici di invecchiamento alti: nel distretto di Bergamo, sempre nel 2009 siamo al 22,56%, contro il 14,66% di Seriate ad esempio.

Le famiglie si vanno via via riducendo di numero, i nuclei familiari hanno sempre meno figli e spesso le donne sui 40 o 50 anni devono e dovranno farsi carico dei figli che lasciano la casa famigliare più tardi e contemporaneamente dei genitori che hanno bisogno di essere accuditi.

Pur prevedendo che dal 2030 la popolazione comincerà a rientrare in parametri più “giovanili”,

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