COMUNICATO STAMPA – 14 GIUGNO 2010

NO ALLA “CHIUSURA” DELL’ENSE !
OGGI PRESIDIO DAVANTI AL MIPAAF!

Il settore agro-alimentare italiano rischia di perdere un miliardo di euro di finanziamento già stanziati dall’Unione Europea, mentre la manovra anticrisi del Governo prevede tagli nella ricerca applicata in agricoltura compiendo delle operazioni, quale quella di “sopprimere” Enti, che rischia di vanificare la tanto invocata “efficienza ed efficacia” nella Pubblica Amministrazione e di non ottenere nessun risparmio per le casse dello Stato ma anzi di aumentarne le spese.

L’Ente Nazionale Sementi Elette (ENSE), con sede centrale a Milano e altre 6 unità tecniche dislocate sul territorio italiano, non beneficia di alcun contributo ordinario da parte dello Stato, si avvale di risorse proprie, derivanti dai proventi delle prestazioni e in convenzione con Regioni e altri soggetti pubblici e privati, nello svolgere funzione pubblica di certificazione e attività di ricerca in un settore specifico: il mondo delle sementi, regolato a livello nazionale, comunitario e sovra-europeo da normative ed accordi che ne disciplinano la produzione, le modalità di controllo, il commercio. Pertanto il suo inserimento nella P.A. a seguito dell’accorpamento con l’INRAN non determina effetti apprezzabili e ragioni di affinità con l’attività svolta dall’Istituto Nazionale per la Ricerca su Alimenti e Nutrizione.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’ENSE, giudicando gravissimo il provvedimento di soppressione, decidono, riuniti in assemblea il 9 giugno scorso, di effettuare un presidio davanti al MIPAAF alle ore 15 di oggi, in occasione della convocazione delle OO.SS e dei rappresentanti degli Enti di Ricerca vigilati, per

CHIEDERE:

-al Governo di ripensare il provvedimento di soppressione
- al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di adoperarsi per non disperdere le competenze e professionalità presenti all’ENSE, opportunamente dislocate su tutto il territorio nazionale, in un’operazione che rischia di essere non solo controproducente per lo Stato ma anche onerosa e inefficace nel breve tempo per le attività previste di certificazione.

FLC CGIL LOMBARDIA
14 giugno 2010
 

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