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AFFITTI E CEDOLARE SECCA:
UN REGALO DA 1 MILIARDO E MEZZO DI EURO ALLA PROPRIETA’: PER GLI INQUILINI INVECE NON SI TROVANO RISORSE PER SGRAVI FISCALI E FONDO SOCIALE.

E’ QUESTA LA SOSTANZA DEL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO!

Dichiarazione di Franco Chiriaco - Segretario generale del Sunia

Secondo le notizie in nostro possesso, l’applicazione della cedolare secca sugli affitti del canale libero costerà, secondo l’imponibile che verrà adottato per il calcolo, dai 900 milioni al miliardo e mezzo di Euro.

Le agevolazioni ora previste per il canale contrattato vengono praticamente azzerate per la forte riduzione fiscale praticata sugli affitti liberi.
Ad esempio, su due affitti da 700 Euro mensili, uno contrattato e l’altro libero, il “vantaggio” fiscale del primo sul secondo sarebbe di poco più di 2 Euro al mese.

Naturalmente questo “vantaggio” nella realtà diventa negativo perché il canone del canale contrattato è, a parità di appartamento, più basso di un 20/30% di quello a canone libero.
Un bel risultato per un Governo che pochi giorni fa’ ha approvato una manovra correttiva da 25 miliardi di Euro e per un Paese dove la parte più debole della popolazione che vive in affitto ha necessità di interventi per calmierare il mercato e di misure di sostegno al reddito.

Sarebbe bastato introdurre altri strumenti contro l’evasione, in aggiunta a quelli già previsti, come la tracciabilità dei pagamenti e la detrazione dell’affitto dal reddito degli inquilini, per reperire risorse per finanziare una cedolare secca ad aliquota più contenuta da applicare al solo canale contrattato rendendolo più appetibile sul mercato con un positivo effetto sul livello dei canoni.

Questa proposta, avanzata dal SUNIA e dalle altre Organizzazioni degli inquilini, fu scartata perché, si disse, non c’era la copertura finanziaria, così come, per lo stesso motivo, non si poteva adeguare il Fondo di sostegno alla locazione ormai ridotto al
lumicino.

Oggi le risorse si trovano, e molto più impegnative di quelle da noi ipotizzate per la nostra proposta, e si sono trovate per abbassare la pressione fiscale per la proprietà confidando, in termini di bilancio, in un recupero dell’evasione che, stranamente, non andava bene per misure a sostegno degli inquilini

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