CGIL BERGAMO

COMUNICATO

BRESCIANI, CGIL: “LA MANOVRA: TUTTA SULLE NOSTRE SPALLE”

L’intervento del segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo oggi davanti al Comitato Direttivo

Bergamo, venerdì 28 maggio 2010

Di seguito, l’intervento sulla manovra economica con cui Luigi Bresciani, segretario generale della CGIL di Bergamo, ha aperto oggi il Comitato Direttivo provinciale del sindacato.

“Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha esposto a grandi linee un intervento da 24 miliardi in due anni, confermando il congelamento dei salari pubblici sino al 2013 e la chiusura di alcune finestre d’uscita per le pensioni di vecchiaia e di anzianità, introducendo la cosiddetta “finestra mobile” per chi matura il diritto pensionistico nel 2011. Il provvedimento prevede che si possa andare in pensione dodici mesi (contro gli attuali nove per effetto dell’attuale sistema di finestre) dopo la maturazione dei requisiti vigenti nel caso dei lavoratori dipendenti pubblici e privati. Alle Regioni vengono chiesti tagli per oltre 10 miliardi in due anni (2011 e 2012); ai Comuni e Province vengono chiesti risparmi di 1 miliardo e 100 nel 2011 e 2 miliardi e 100 nel 2012.

Il tutto in una realtà dove i salari italiani sono tra i più bassi nella classifica dei Paesi OCSE. L'Italia ha salari che a parità di potere d’acquisto si collocano nell’aera OCSE al 23° posto su 30 paesi. Siamo a distanze siderali rispetto a GB, Svizzera, Giappone, USA, Germania, Francia e Spagna.

Per la CGIL non è in discussione che ci voglia una manovra correttiva come fanno altri paesi. Ma la manovra del Governo mantiene un forte profilo di iniquità sociale: un reddito da 500.000 euro non viene toccato, ma quello di un lavoratore pubblico che guadagna 1.300 euro sì, così come quello di un lavoratore privato che deve andare in pensione. Nessuna tassazione su rendite e grandi patrimoni. Non c’è un segnale di equità. Per la CGIL resta quindi un giudizio di fondo: il grosso dei sacrifici è per i lavoratori pubblici e privati. Scuola penalizzata, nessun investimento sul lavoro, le imprese, la ricerca. La parte del paese che sta meglio non paga nulla e i tagli alla politica sono simbolici.

Da mesi stiamo inoltre assistendo ad un vero e proprio disegno di controriforma dei diritti, così noi leggiamo le iniziative del Governo sulle politiche del lavoro, dei diritti, della cittadinanza. Il Governo e la maggioranza hanno proseguito sulla strada dell'arbitrato, del testo unico sulla sicurezza, con il ddl sulla regolamentazione del diritto di sciopero, il libro bianco e la bilateralità “forzosa“. E oggi arriva l'annuncio del confronto sugli ammortizzatori sociali e lo Statuto dei Lavori. Con un unico obiettivo: diminuire i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Lo Statuto dei lavoratori deve essere aggiornato? Sicuramente sì, ma per ricomprendere tutti quei giovani e quei precari che non hanno mai incontrato lo Statuto e non per togliere tutele a chi oggi le ha.

Ci sono molte ragioni per partecipare alla manifestazione del 12 giugno a Roma dei lavoratori pubblici e allo sciopero generale di 4 ore di fine giugno. Noi lo faremo per chiedere che i sacrifici siano equi, giusti e che finalmente si faccia una politica per lo sviluppo e la ripresa”.

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies