CGIL BERGAMO

Comunicato stampa

I circa 430 lavoratori a rischio a Brembate:  questa mattina l’incontro alla Borsa Merci e il blocco del centro città

INDESIT, PARLAMENTARI E CONSIGLIERI REGIONALI HANNO SIGLATO IL DOCUMENTO CONGIUNTO DEI SINDACATI

Bergamo, lunedì 12 luglio 2010

Fuori dall’ex Borsa Merci, i campanacci e il blocco delle vie del centro per la protesta dei lavoratori. Dentro, nella sala del Consiglio, le parole, gli impegni richiesti e quelli presi, a parole, coi fatti (si spera): quella di oggi è stata la giornata di Indesit, per la cui sopravvivenza le Segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL, unitamente all’Assessorato del Lavoro della Provincia di Bergamo, avevano organizzato un incontro, invitando alla ex Borsa Merci tutti i Parlamentari ed Consiglieri Regionali del territorio bergamasco.

L’obiettivo dell’incontro era quello di fare il punto sulla situazione dello stabilimento di Brembate che il gruppo ha annunciato di volere chiudere, col rischio di lasciare a casa i 430 lavoratori e, si stima, altri 300 dell’indotto. Come previsto, oggi si è arrivati a sottoscrivere un documento congiunto di impegno a sostegno della continuità aziendale e della difesa dell’occupazione. In allegato, il testo.

Hanno apposto la firma: Savino Pezzotta Udc, Gabriele Sola Idv, Valerio Bettoni Udc, Maurizio Martina Pd, Antonio Misiani Pd, Gregorio Fontana Pdl, Daniele Belotti Lega Nord, Giacomo Stucchi Lega Nord, Giovanni Sanga Pd, Alessandra Gallone Pdl, Carolina Lussana Lega Nord, Marcello Raimondi Pdl, Chiara Cremonesi di Sinistra e Libertà, Mario Barboni Pd.

“Voglio ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Indesit e di altre aziende bergamasche che hanno partecipato alla manifestazione di oggi a sostegno delle richieste del Sindacato per evitare la chiusura dello stabilimento di Brembate” ha detto poco fa Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo. “La riunione con i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi è riuscita. Tutti si sono impegnati a lavorare per impedire la chiusura dello stabilimento sottoscrivendo il documento unitario di CGIL, CISL e UIL. Dalle parole però chiediamo si passi ai fatti. Verificheremo ad ottobre gli impegni del Governo. E’ chiaro comunque che se nulla cambierà sul fronte della Indesit, ma anche delle altre fabbriche in difficoltà, non escludiamo la necessità di arrivare ad una mobilitazione unitaria più generale in tutta la provincia di Bergamo”.

“La decisa presenza dei lavoratori alla manifestazione di oggi chiede a tutti e in particolare ai parlamentari bergamaschi un impegno forte ed esplicito per far cambiare idea alla Indesit” commenta Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL. “Non è possibile rassegnarci alla chiusura dell’azienda e per questo ci aspettiamo a partire dal prossimo incontro al Ministero delle Attività Produttive fissato per giovedì 15 luglio un sostegno alla nostra proposta: 12 mesi di cassa integrazione speciale e nello stesso periodo la possibilità di condurre una vera trattativa che individui soluzioni alternative alla chiusura”.

Continua, intanto, da oltre un mese, il presidio dei lavoratori Indesit a Brembate, dopo l’annuncio dell’intenzione di chiudere, arrivato il 9 giugno. Per Brembate è stata chiesta la Cassa integrazione ordinaria “per momentanea carenza di commesse di lavoro” per tutti e 430 lavoratori e per 4 settimane (19 luglio-30 luglio; 2 agosto-6 agosto; 23 agosto-27 agosto).

 

DOCUMENTO CONGIUNTO TRA

CGIL CISL UIL Bergamo
FIM FIOM UILM Bergamo
RSU FIM FIOM UILM INDESIT BREMBATE SOPRA
PARLAMENTARI BERGAMASCHI
CONSIGLIERI REGIONALI
PROVINCIA DI BERGAMO

In data odierna, presso la Borsa merci di Bergamo, si sono riuniti i rappresentanti politici bergamaschi eletti alla Camera, al Senato della Repubblica e in Regione Lombardia per analizzare e confrontarsi con le OO.SS. territoriali e di fabbrica sulla decisione del gruppo Indesit di chiudere lo stabilimento di Brembate Sopra.

Mercoledì 9 giugno 2010 la Indesit Company ha comunicato la volontà di chiudere lo stabilimento di Brembate Sopra con 430 dipendenti e di Refrontolo (Treviso) con 100 dipendenti. La Indesit Company negli ultimi anni ha aperto quattro nuovi stabilimenti in Polonia e uno in Russia, ha razionalizzato e concentrato attività produttive nell’anconetano e nel casertano, ha ridimensionato Refrontolo e lo stabilimento di None (Torino), beneficia degli eco incentivi dello Stato per la rottamazione dei vecchi elettrodomestici, ora beneficerà di altri incentivi per investimenti nel Mezzogiorno. Il piano industriale presentato prevede 530 licenziamenti concentrati nelle due fabbriche di Brembate Sopra e di Refrontolo. Se contiamo l’indotto, le persone che rischiano di perdere il posto di lavoro nella bergamasca sono circa 750 con gravi conseguenze sul piano sociale e sul tessuto economico di un’area già profondamente colpita dalla crisi. A Brembate Sopra, dopo l’annuncio della chiusura, è partito un presidio permanente di 24 ore per tutta la settimana.

Il piano aziendale di Indesit è inaccettabile per le scelte e il ruolo che le lavoratrici e i lavoratori hanno saputo assumere per migliorare l’efficienza, la produttività, la qualità e la redditività dello stabilimento.

Alla luce delle motivazioni apportate dalla Direzione aziendale negli incontri del 17-28 giugno e soprattutto dopo la grave ed inaccettabile decisione dell’azienda di interrompere le trattative nell’incontro del 9 luglio 2010, esprimiamo la netta contrarietà alla prospettata chiusura dello stabilimento bergamasco e chiediamo:

- all’Indesit un nuovo piano industriale che preveda il rilancio del sito bergamasco e trevisano e che i nuovi investimenti rafforzino la presenza industriale del Gruppo in Italia;
- a Confindustria Bergamo di fare la propria parte nel favorire un confronto che non può prescindere dalla messa in discussione della decisione aziendale di chiusura dello stabilimento.

 


I rappresentati politici si impegnano nelle rispettive Istituzioni nazionali, regionali e provinciali ad agire unitariamente e con determinazione per portare la Indesit a proseguire la propria attività produttiva in Brembate individuando tutti gli interventi volti a facilitare e a rendere conveniente il percorso di recupero di redditività e di sviluppo necessario per mantenere l’occupazione e garantire la crescita per il prossimo futuro.

Le Organizzazioni sindacali e i rappresentanti politici chiedono al Governo nazionale e regionale di farsi carico di tutte le iniziative necessarie per evitare la chiusura dello stabilimento aprendo un confronto per trovare soluzioni alternative che garantiscano la continuità lavorativa.


Bergamo, 12 luglio 2010


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