CGIL BERGAMO
Siglato oggi, ma con un testo che risale al 18 febbraio
ACCORDO SEPARATO ANCHE SULL’OSSERVATORIO TERRITORIALE DEL SETTORE METALMECCANICO IN PROVINCIA DI BERGAMO
Bergamo, martedì 6 aprile 2010
Di seguito vi invio una nota congiunta di CGIL e FIOM-CGIL di Bergamo sull’intesa di oggi fra Confindustria, FIM-CISL e UILM-UIL per riattivare l’Osservatorio Paritetico Territoriale sull’industria metalmeccanica della provincia di Bergamo. Si tratta di un organismo già costituito nel giugno 1995 in applicazione degli accordi nazionali tra Federmeccanica, FIM, FIOM e UILM. Gli scopi dell’Osservatorio sono il monitoraggio di quanto accade nell’industria metalmeccanica, la predisposizione di analisi e valutazioni condivise e proposte in situazioni di crisi. L’organismo è formato da 6 componenti, ripartite fra parte datoriale e sindacale.
“All’incontro di oggi, a cui erano presenti FIOM, FIM e UILM, Confindustria si è presentata con un’ipotesi di accordo datata 18 febbraio 2010, approfittando, a nostro avviso, dell’assenza della FIOM-CGIL in quella giornata, per definire nel dettaglio un testo con le sole FIM e UILM.
L’assenza della FIOM in quel 18 febbraio, però, era stata preventivamente annunciata con un intervento del segretario generale della CGIL, Luigi Bresciani, a fine gennaio. In quell’occasione la CGIL aveva chiesto a Confindustria il rinvio della riunione del 18 febbraio per poter raggiungere, a livello confederale, un’intesa che consentisse a tutte le categorie sindacali di sottoscrivere accordi di settore su quell’argomento. La riunione del 18 febbraio, invece, si è svolta, raggiungendo persino un’intesa fra i presenti, pur non firmata in quella sede.
Nel merito dell’accordo sottoscritto oggi, rileviamo alcuni passaggi che consideriamo provocatori: si legge ‘…con riferimento ai componenti di parte sindacale,
essi intendono uno per ogni parte stipulante, confermando la disponibilità a ricevere l’adesione della FIOM’!
Nella sostanza, anziché un accordo costruito e condiviso da tutte le parti sociali, siamo di fronte ad un’ipotesi di accordo su cui si chiede la disponibilità di una delle organizzazioni maggiormente rappresentative in provincia di Bergamo!
Dopo il pasticcio dell’accordo separato sul CCNL, inoltre, Confindustria è riuscita nel capolavoro di fare riferimento nell’accordo di oggi ad un articolo 2 (relativo agli Osservatori provinciali) sezione 1 del CCNL Industria metalmeccanica senza, però, indicare di quale Contratto nazionale si tratti! Quello siglato da FIM e UILM, o quello che la FIOM considera ancora in vigore?
È assurdo che su una questione che non dovrebbe avere natura negoziale ma esclusivamente applicativa di intese precedenti, Confindustria di Bergamo sia riuscita a dividere le parti. Concentrandosi sull’obiettivo comune, non doveva, invece, esser difficile unirle. Per la FIOM-CGIL rimane valido l’accordo del 26 giugno 1995 che costituiva questo organismo nella nostra provincia e che poteva essere il riferimento per accordi successivi.
È grave che Confindustria inviti alla coesione sociale e poi sigli un accordo separato con FIM e UILM su un tema come quello dell’osservatorio. Nei contenuti non ci sono novità rispetto alle intese precedenti. Anche perché Confindustria non mette a disposizione nuove risorse per rendere funzionale ed efficace l’organismo.
La CGIL di Bergamo considera grave l’atteggiamento di chiusura pregiudiziale da parte di Confindustria che ha voluto, ancora una volta, escludere in modo pretestuoso la FIOM, quando era possibile raggiungere un accordo unitario. Si tratta di un atteggiamento che può seriamente pregiudicare i rapporti con l’Unione degli Industriali”.