DOMENICA 7 MARZO REFERENDUM IN SVIZZERA

NO AL FURTO DELLE RENDITE PREVIDENZIALI


Domenica 7 marzo prossimo avrà luogo in Svizzera un importante referendum contro la riduzione delle rendite previdenziali.

Le compagnie assicurative private vogliono ridurre del 10% le attuali rendite delle casse pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, nonostante i cospicui profitti già realizzati, con l'evidente volontà di aumentarli ulteriormente a scapito dei pensionati.

La riduzione proposta è inutile ai fini del sostegno allo sviluppo economico ed inaccettabile per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, il cui reddito deve permettere loro di vivere in modo dignitoso anche quando sono stati collocati in pensione.

La misura, qualora passasse, colpirebbe evidentemente anche i frontalieri che prestano la loro opera in Svizzera, oltre 200.000, di cui circa 55.000 italiani, che prestano la loro opera in Canton Ticino (44.200), nei Grigioni e nel Vallese, provenienti dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Valle d'Aosta e dalla provincia autonoma di Bolzano.

I frontalieri non potranno votare nella consultazione referendaria, ma, in difesa dei propri interessi, possono adoperarsi per sostenere i loro colleghi svizzeri nel convincere il maggior numero possibile di cittadini elvetici a dire NO al furto delle rendite il 7 marzo 2010.

La lobby delle assicurazioni ha grandi mezzi finanziari, ma noi possiamo contare sulla forza di migliaia di lavoratrici e lavoratori associati al sindacato : per questo motivo la CGIL è ancora una volta al fianco dei sindacati svizzeri nella battaglia per sostenere il reddito dei pensionati e diffonde la documentazione preparata da UNIA per informare circa le ragioni del referendum e promuovere il NO.

Claudio Pozzetti
Responsabile nazionale Cgil Frontalieri
 

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