CGIL BERGAMO INVITO A CONFERENZA STAMPA

Lunedì, ore 14.30, sala Lama della CGIL di via Garibaldi 3 a Bergamo

TOOLBOX

LA CGIL IN VERSIONE YOUNG APRE UNO SPAZIO IN CITTÀ.

SUSANNA CAMUSSO a Bergamo martedì per l'inaugurazione

Bergamo, lunedì 15 marzo 2010

Sarà la prima esperienza del genere in Italia gestita dalla CGIL. E per il sindacato nazionale sarà un banco di prova, un progetto pilota che verrà riproposto anche in altre città. Con l’aspirazione di essere anche centro di aggregazione, pub, ma anche sala teatrale e laboratorio, aprirà domani in Borgo Santa Caterina n. 60 TOOLBOX, lo spazio CGYL (dove Y sta per Young) di Bergamo.

Si troverà ad un passo dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, ai piedi di Città Alta, ad un paio di chilometri dalla sede dell’Università degli Studi di Bergamo, in una via piena di locali molto frequentati dai ragazzi.

Ad inaugurare TOOLBOX arriverà, domani, alle 17.30, la segretaria nazionale CGIL Susanna Camusso, (Guglielmo Epifani, inizialmente atteso, non potrà partecipare per altro impegno). Durante l’inaugurazione, verrà presentata anche la mostra fotografica "Contemporaneità suburbana" di Silvia Invernici. A seguire aperitivo musicale con "Mr.+Mrs. Bananas".

TOOLBOX sarà aperto dal martedì al sabato dalle 15 alla 20 (o 22 oppure 23 dipende dal giorno e dall’iniziativa).

“Da tempo ci chiedevamo come essere più efficaci nel comunicare e attrarre i giovani al nostro sindacato” ha detto oggi in conferenza stampa Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della CGIL di Bergamo. “Perché non possiamo accontentarci di entrare in contatto solo con i ragazzi e le ragazze che vengono nelle nostre sedi o che incontriamo nei luoghi di lavoro. Avevamo bisogno di trovare modalità e strumenti diversi per avvicinarci a chi si è appena affacciato o si affaccerà al mondo del lavoro, sempre più spesso precario. Per questo abbiamo creato un gruppo di lavoro che formulasse una proposta, formato da giovani del sindacato ma anche da ragazzi esterni ad esso. Ne è nato un progetto sostenuto e finanziato dalla CGIL nazionale e dallo SPI-CGIL nazionale, il sindacato pensionati: non sembri strano che siano stati coinvolti anche i pensionati. Lo SPI svolge in tutto il territorio italiano attività di negoziazione sociale con gli enti locali. Tramite lo SPI, allora, pensiamo possa essere possibile presentare sui tavoli della negoziazione anche le istanze dei più giovani”.

Gli obiettivi, dunque, sono quelli di portare all’interno della contrattazione sociale territoriale le istanze rilevate sulla popolazione giovanile, di fornire servizi di orientamento al mondo del lavoro, della formazione e della previdenza, dedicati agli under35; di sensibilizzare ragazzi e ragazze sulle materie previdenziali; di intercettare ed ascoltare le seconde generazioni di immigrati, per tradurne i bisogni in proposte culturali di integrazione. Lo farà fornendo gli “attrezzi” (ecco perché TOOLBOX, cassetta degli attrezzi) necessari oggi: la formazione, l’orientamento, la tutela sindacale, ma anche la possibilità di trovare luoghi di aggregazione, politica, sindacale, culturale e del tempo libero.

Una campagna di promozione “avvolta nel mistero”:

In questi giorni gruppi di studenti hanno distribuito anonimamente, cioè senza loghi del sindacato o tracce che possano ricondurre alla CGIL, cubi colorati di cartoncino, stile gadgets, in locali e fuori da luoghi frequentati dai ragazzi. Sabato 13 marzo e domenica 14 marzo, inoltre, un grande cubo (2 metri x 2) su rotelle è stato fatto circolare per le vie del centro città.

Il filmato del cubo misterioso è su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=kFg7v92mEAY

Il cubo ha anche un suo profilo su Facebook: il Cubetto Toolbox con 595 amici (dato di oggi pomeriggio).

Su uno dei lati del cubo si apre un foro, attraverso il quale è possibile vedere una cassetta degli attrezzi e la scritta "guarda oltre", che riprende lo slogan della nostra campagna di tesseramento.

“Rispetto ai giovani di ieri, il rischio di cadere sotto la soglia di povertà è triplicata per i giovani di oggi” ha detto oggi Francesca Seghezzi della segreteria provinciale della CGIL di Bergamo (responsabile del Dipartimento Politiche Giovanili e di Genere). “Credo sia necessario dare una svolta sostanziale al dibattito e cominciare davvero a proporre soluzioni reali ed organiche che facciano uscire dall’angolo le fasce giovanili. A partire dalla nostra organizzazione: la CGIL deve ricominciare a dare più fiducia alle nuove generazioni, deve avviare una discussione laica e pragmatica sulle politiche giovanili, farsi portatrice anche degli interessi dei giovani attraverso lo strumento che più le è consono, la contrattazione. Molti sono i temi che possono rientrare nella contrattazione nazionale e di secondo livello, partendo dall’arginare le molte e troppe forme di precarietà che saturano il mercato del lavoro in questo momento; e molti sono i capitoli che possono essere inseriti nella negoziazione sociale territoriale dal diritto alla casa all’accesso al credito passando per il diritto allo studio e all’accessibilità degli spazi di aggregazione.

Quindi molta strada si può fare. È proprio questo il percorso che a Bergamo abbiamo deciso di compiere: immaginare lo sviluppo della negoziazione sociale territoriale facendo sintesi tra istanze generazionali diverse. La nostra Camera del Lavoro insieme allo SPI hanno intrapreso un percorso molto importante che va in questa direzione. Prima un convegno, che lo scorso autunno ci ha visto coinvolti ad Ornica (provincia di Bergamo), insieme a numerose associazioni giovanili che operano in provincia, sulle politiche giovanili e la negoziazione sociale territoriale. Ora ci vede impegnati in una sperimentazione nazionale, con questo luogo dedicato agli under 35.

Sarà un luogo, il primo in Italia, che dovrà essere in grado di garantire sia una capacità di orientamento nei confronti del mondo del lavoro che nel campo della formazione, ma che al tempo stesso avrà il compito di far sentire “a casa” i giovani che lo animano, dandogli spazi di autonomia e di proposta. Sarà, quindi, un luogo informale, un luogo che riesca a far sentire a proprio agio i giovani, che non venga quindi vissuto come luogo istituzionale ma dove si riesca a percepire l’idea di essere un laboratorio di idee. Deve essere un luogo capace di “parlare” ai giovani anche attraverso le nuove forme di linguaggio, essere attivo quindi nei social network e riservare ai nuovi linguaggi un’attenzione particolare, preferendo le nuove tecnologie agli usuali mezzi di informazione “sindacale””.

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