A dicembre scadono i contratti a tempo determinato in uffici immigrazione di Prefetture e Questure. Gli interinali sono, invece, già a casa

PER I PRECARI DEL MINISTERO DELL’INTERNO TEMPI SEMPRE PIÙ STRETTI

CGIL, FP-CGIL e NIDIL-CGIL scrivono a Formigoni, Pirovano e (di nuovo) a parlamentari e consiglieri regionali eletti in bergamasca

Bergamo, giovedì 7 ottobre 2010

Mancano meno di tre mesi e ancora nulla si muove nella vicenda dei 650 precari del Ministero dell’Interno che lavorano (da anni) con contratti a tempo determinato negli Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture e negli Uffici Immigrazione delle Questure di tutt’Italia.

Il loro contratto è in scadenza il 31 dicembre prossimo e di rinnovo ancora non si parla, mettendo a rischio il funzionamento dei servizi in tutto il territorio del Paese.

Dal febbraio 2010, in più, il Ministero dell’Interno ha fatto ricorso ad altri 650 lavoratori (di cui una ventina a Bergamo), questa volta interinali con contratti in somministrazione, per occuparsi delle pratiche di regolarizzazione. Tra fine luglio e fine agosto è scaduto il loro incarico semestrale, dunque si trovano già a casa. Il lavoro di regolarizzazione, però, non è terminato e i lavoratori rimasti stanno svolgendo un surplus di attività.

Il problema per il sindacato di Bergamo non è affatto nuovo. Da mesi la FP-CGIL e la Camera del Lavoro di Bergamo hanno avanzato ripetute denuncie di quanto sta accadendo. Lo hanno fatto, nell’aprile scorso, anche con una lettera inviata a Parlamentari e Consiglieri regionali eletti in bergamasca. Poi, una mobilitazione aveva coinvolto i sindacati di categoria e CGIL, CISL e UIL, che avevano unitariamente spedito una lettera a Prefetto e Questore di Bergamo.

In ogni occasione i sindacati non hanno smesso di puntare il dito contro la situazione di lavoratori prima interinali, poi assunti a tempo determinato, alcuni anche per 6 o addirittura 8 anni consecutivi, per svolgere sempre le stesse mansioni, ed ora con la prospettiva di perdere posto e professionalità.

A Bergamo sono in diciannove, per la maggior parte in una situazione di precariato, appunto, da oltre sei anni malgrado ricoprano mansioni strutturali, tutt’altro che stagionali. Si tratta di lavoratori assunti con un concorso pubblico per tre anni a decorrere dal 1° gennaio 2008.

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